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Mondiali in Qatar 2022

Ai Mondiali 2022 sono stati sbagliati il 42% dei rigori tirati: i motivi degli errori dal dischetto

Nei Mondiali in corso in Qatar il 42% dei rigori calciati non è andato a buon fine: nei rigori sbagliati nel torneo in corso c’è leitmotiv un evidente e i motivi degli errori sembrano essere sempre gli stessi.
A cura di Vito Lamorte
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Quando arrivano i tornei come i Mondiali bisogna essere attenti ad ogni tipo di dettaglio. Tra questi ci sono anche i rigori, che possono risultare determinanti in competizioni di questo tipo. In Qatar, però, le cose non stanno andando benissimo per chi si presenta dal dischetto: il 42% dei tiri dagli undici metri non è stato realizzato e ci sono diverse tesi in merito.

Solo il 58% dei 31 calciati è stato realizzato, con una media in calo rispetto al 71% delle ultime fasi finali. Perché ci troviamo in questa situazione? L'ex CT della Spagna, Luis Enrique, aveva detto ai suoi ragazzi di battere 1000 rigori ciascuno prima della Coppa del Mondo e si è espresso così sui penalty: "Non credo che i rigori siano una lotteria: sono abilità specifiche e se ti alleni spesso, l'abilità migliorerà".

Ci sono, però, dei fattori esterni dello stadio che l'allenamento non può replicare, dai semplici fischi ad altre situazioni che si vivono in quei secondi. Quando il Giappone ha perso ai rigori con la Croazia si è sottolineata l'inesperienza della selezione nella gestione di questi momenti, ma prima di loro avevano sbagliato anche gente come Robert Lewandowski e Lionel Messi che dagli undici metri sbaglia raramente. Abbiamo visto rincorse balbettanti e tiri poco convinti con la pressione che ha giocato brutti scherzi, dai veterani come Sergio Busquets ai giovani come i nipponici.

La pressione aumenta man mano che si va avanti con l'esecuzione della sequenza dei rigori, con il tasso di conversione medio ai Mondiali che scende dal 75% per il primo rigore al 64% per il quarto calcio.

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I portieri, dal loro canto, hanno lavorato molto su questo fondamentale. Il tasso di parate dei rigori ai Mondiali dal 1966 al 2018 è stato del 17% e questo è più che raddoppiato al 35% in Qatar, con 11 penalty sbagliati su 31 calciati. 

Nei rigori sbagliati nel torneo in corso c'è leitmotiv un evidente e i motivi degli errori sembrano essere sempre gli stessi: tiri bassi e privi di potenza, che hanno messo in risalto una mancanza di convinzione e un dubbio nel pensiero fino al momento prima del tiro. Proprio questo tipo di incertezza non può che portare a conclusioni davvero innocue.

Chiaramente, ci sono casi e casi: bisogna sottolineare come il rigore vincente di Hakimi contro la Spagna sia stato calciato a 53 km/h, il più lento del torneo, o quello di Neymar alla Corea non fosse affatto una conclusione potente e imprendibile.

Il famoso professore di scienze dello sport Geir Jordet a Sportsmail ha spiegato come eseguire il rigore perfetto: "Il momento decisivo avviene da 10 a 15 secondi prima di intensificare la corsa. Non lasciare che il portiere ti distragga, concentrati sul tuo respiro e prenditi il ​​tuo tempo. Non è una gara. Il fischio dell'arbitro non è una pistola di partenza".

Insomma, nessuna fretta e non pensare a chi si ha di fronte. Il resto verrà da sé.

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