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Adriano legge alcuni messaggi sul cellulare e si commuove: è il passato che gli agita il cuore

L’ex imperatore nerazzurro si lascia trascinare dall’emozione: l’affetto dei tifosi dell’Inter lo riporta indietro nel tempo e lo fa sentire ancora amato. E gli occhi si fanno lucidi: “Qua è diverso perché sono tornato un calciatore importante”
A cura di Maurizio De Santis
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Adriano, l'imperatore. I tifosi dell'Inter non lo hanno mai dimenticato e quando l'ex attaccante brasiliano ricorda i momenti trascorsi in nerazzurro ha un attimo di pausa, sbatte le palpebre, un po' sospira e un po' si commuove. Ha gli occhi lucidi, trattiene a stento le lacrime. Tanto affetto lo agita dentro, gli mette il cuore in subbuglio. "Qua è diverso perché sono tornato un calciatore importante". Ad Amazon Prime Video gli dedicano uno spazio per un'intervista amarcord che va in onda nell'immediata vigilia della sfida di Champions della squadra di Chivu con l'Atletico Madrid. Gli passano un cellulare e gli dicono di fissare bene lo schermo perché ci sono un po' di tifosi interisti che hanno qualcosa da dirgli. E l'ex punta resta senza parole. Non sa che dire. Gli viene un groppo in gola. Ha bisogno di qualche momento per riprendersi. Non ci crede, ma è tutto vero: vede le sue foto custodite gelosamente e gli torna quel fuoco dentro, come ai vecchi tempi. "Vedo che mi vogliono ancora molto bene – le parole di Adriano, che la voce rotta dall'emozione -. Fa piacere dopo tempo essere ancora nei loro cuori".

La commozione di Adriano travolto dall'affetto dei tifosi interisti: ha gli occhi lucidi

"Ringrazio tutti, davvero, per quello che hanno fatto e fanno ancora per me", è la frase che Adriano pronuncia dopo aver preso un po' di fiato. Le pupille sono lucide per l'emozione e perché gli brillano quando dal baule dei ricordi il suo interlocutore tira fuori alcuni di quelli più belli. Adesso l'ex calciatore sudamericano può sorridere, per una manciata di tempo si sente (ancora) imperatore, nonostante da tempo abbia deciso di trascorrere la vita a modo suo, in maniera semplice e lontano dalle luci dei riflettori, in quella favela nella quale può essere semplicemente se stesso. "Sono passati tanti anni, eppure quando vado in giro mi chiamano ancora così", aggiunge Adriano parlando del soprannome "l'imperatore" che ancora resiste tra i fans nerazzurri.

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Asciugate le lacrime, tra le pieghe dell'amarcord c'è spazio anche per qualche curiosità della sua carriera che gli è rimasta scolpita dentro. E come non menzionare la punizione contro il Real Madrid? "Fu merito di Seedorf se toccò a me batterla, lui prese la palla e disse che toccava a me". Qual è il compagno di squadra più forte con il quale ha giocato in nerazzurro? Avrebbe voluto dividere l'attacco con il Fenomeno ma si è dovuto accontentare (diciamo così…) di Ibrahomivic "molto forte".

Sui titoli di coda parte un coro dei supporters interisti: le note sono le stesse, una volta usavano il suo nome per scandirlo adesso c'è quello di Lautaro. "Voglio bene a tutti i calciatori dell'Inter, tifo ancora per l'Inter e Lautaro con quel coro è stimolato a fare cose straordinarie".

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