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Adani fa leggere un messaggio di Zazzaroni in diretta: “L’ha eliminato, parlava ad un altro di me”

Durante l’ultimo appuntamento della Bobo Tv la replica di Adani, che mostra il display del proprio telefono indicando alcuni messaggi cancellati come prova del dolo e della colpa, alimenta il botta e risposta.
A cura di Maurizio De Santis
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L'ex calciatore oggi opinionista, Daniele Adani, e il direttore del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni.
L'ex calciatore oggi opinionista, Daniele Adani, e il direttore del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni.

Altro che "sciabolate morbide". Quelle che tirano Daniele Adani, Ivan Zazzaroni e Antonio Cassano sono affondi da "maestro dello stocco" che "in fin della licenza, io tocco". Senza esclusione di colpi. Un duello cappa e spada… pardon, cappa e sciabola per aggredire l'avversario di taglio, controtaglio e punta. E non c'è coccia che tenga al riparo la mano che offende né quella che difende quando infuria la disfida. E nessuno prevale "senza nemmeno un graffio". Anzi, si fa fatica a capire chi ne esca davvero vincitore al netto della opportunità legittima di dare una risposta quando chiamati in causa.

Durante l'ultimo appuntamento della Bobo Tv la replica di Adani, che mostra il display del telefono indicando alcuni messaggi cancellati come prova del dolo e della colpa, alimenta il botta e risposta che infiamma le tifoserie del web. L'ex calciatore, oggi opinionista tv apprezzato anche per il pathos e le riflessioni durante le dirette dei Mondiali in Qatar, attacca il direttore del Corriere dello Sport definendolo un "mediocre", parla di opinione condizionata da "livore, invidia e senso di frustrazione", sottolinea come al proprio disinteresse nei suoi confronti corrisponda altro, quasi un'attenzione morbosa ("più non l'ho mai ca***o, più mi cerca", è l'espressione usata nel collegamento su Twitch).

Adani da sempre molto critico nei confronti dell'allenatore della Juventus, Massimiliani Allegri.
Adani da sempre molto critico nei confronti dell'allenatore della Juventus, Massimiliani Allegri.

A cosa si riferisce? Adani lascia intendere che quelle notifiche ricevute, ma verificate in un secondo momento dopo un impegno personale, in realtà facessero riferimento a messaggi che Zazzaroni aveva mandato a lui per errore dopo la vittoria della Juventus contro la Lazio. "Stavo facendo i 3 migliori come ogni settimana… vado a leggerli e trovo che sono stati eliminati…", dice in diretta avanzando il sospetto che "lui parlava a un altro di me… se ne sta nascosto… questa è gente così". Una curiosità: ha verificato quale fosse il contenuto di quei testi? non è possibile si sia sbagliato per davvero?

Perché Zazzaroni sarebbe così critico nei confronti di Adani? In buona sostanza, è la considerazione complessiva dell'ex calciatore, lo farebbe per "darci addosso". E cita quanto accaduto durante il periodo della Coppa del Mondo quando "un gruppo di lavoro aveva tra i temi di ogni di sera dar contro a noi… ma non abbiamo mai risposto". Dove con quel "darci" intende dire che ce l'avrebbe con l'esperienza della Bobo Tv, degli spazi che è riuscita a conquistarsi e quelli che lui stesso è riuscito a ritagliarsi arrivando alle telecronache, alla striscia di appuntamenti quotidiani in Rai.

Adani e Vieri a Doha nell'ultima puntata della BoboTV dal Qatar
Adani e Vieri a Doha nell'ultima puntata della BoboTV dal Qatar

Quale sarebbe il torto del giornalista? Aver espresso con molta efficacia riflessioni sul modo in cui Adani si pone nei confronti di Allegri e, più ancora, verso un certo modo di fare informazione da parte di "servi, disonesti, falsi e bugiardi" che sarebbe accondiscendente per compiacere i potenti e i forti di turno. "I limiti dell’opinionista che ha appena cambiato casacca – disse Zazzaroni un anno fa – dimostrano che la scuola dei social produce campioni di volgarità spesso naturali, da molti ritenuti facilitatori del racconto calcistico, in realtà sfortunate vittime dell’analfabetismo di ritorno".

Più di recente, a corredo dell'esperienza di Adani ai Mondiali, ha mosso obiezioni sull'enfasi eccessiva mostrata per commentare le partite. "Chi lo conosce sa quel che prende, ha un modo molto personale di commentare e grandi competenze calcistiche, è un po' istrionico ed eccessivo – fu l'opinione enunciata durante l'intervento a Un Giorno da Pecora -. Se riuscisse a misurarsi un pochino sarebbe perfetto, potrebbe diventare il migliore, però secondo me non si può passare da Pizzul ad Adani, ci vuole un po' di assestamento".

Fabio Caressa ha replicato attraverso il proprio canale Youtube all'attacco di Antonio Cassano.
Fabio Caressa ha replicato attraverso il proprio canale Youtube all'attacco di Antonio Cassano.

Cosa c'è di male? Nulla. Anche questo fa parte del gioco. E del gioco, sia pure con accenti ben diversi e molto più coloriti, fa parte Antonio Cassano al quale il direttore del Corriere dello Sport ha riservato un editoriale dal titolo "Anto', vacci tu". Tutto nasce da una censura molto forte dell'ex calciatore a José Mourinho della Roma e ai termini rivolti al giornalista.

"Ma la Bobo Tv è la Bobo Tv e bisogna andare in cu… bo anche agli amici per farsi riprendere da siti e affini, altrimenti chi li caga, sempre a proposito di coprofilia: ci si deve accontentare di qualche decina di migliaia di onanisti", è una delle frasi più severe in generale. Nello specifico "per Cassano Mou non sa allenare e io lo difenderei per amicizia. Se fossi suo amico ne sarei orgoglioso: per me rappresenta il punto più alto della panchineria mondiale e della genialità tout court".

Quale sia il modo in cui Cassano si esprime è noto. La misura delle "licenze" che prende per censurare opinioni altrui è (anche) nella replica che gli ha dedicato poche settimane fa Fabio Caressa dopo gli strali ricevuti per mano (e per bocca) dell'ex giocatore: "Nei primi Anni 2000 alcuni giocatori che guadagnavano un sacco di soldi si presentavano agli allenamenti sovrappeso e dopo nottate brave, vantandosene. Ma chi prendevano per i fondelli? Voi che pagate il biglietto".

La domanda che sedimenta sul fondo della vicenda è più di una. A chi giova tutto ciò? Quale contributo offre alla discussione e al dibattito sul calcio italiano agonizzante e (di nuovo) in preda agli scandali? Non ci fossero i social, l'effetto di certe affermazioni (di una certa visibilità) e altrettante risposte quasi dovute sarebbe lo stesso? E, soprattutto, ce n'è davvero bisogno? In fin della licenza l'indifferenza (forse) sarebbe il più letale dei tocchi.

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