171 Daspo ai tifosi Juve: l’impressionante numero di provvedimenti dopo i cori razzisti verso Lukaku
171 Daspo ai tifosi della Juve: è l'imponente esito delle indagini dopo i cori razzisti a Lukaku
La lunga coda di Juventus-Inter, partita d'andata di semifinale di Coppa Italia giocata all'Allianz Stadium di Torino lo scorso 4 aprile non cessa a concludersi. Complice l'atteggiamento di parte del pubblico bianconero che insultò pesantemente Lukaku dal primo anello della Curva Nord. Motivo per cui, dopo una imponente indagine della Digos, visionando filmati e audio, è stato emanato un numero impressionante di Daspo: ben 171.
Il risultato dell'inchiesta effettuata dalla Digos del capoluogo piemontese ha dunque avuto il suo primo pesantissimo verdetto, individuando ben 171 persone all'interno dello stadio tra coloro che nel corso della gara contro l'Inter, dal primo anello della Curva Sud dell'Allianz Stadium lanciarono cori razzisti e ululati nei confronti di Romelu Lukaku. Un lavoro enorme da parte delle forze dell'ordine coadiuvate dal club bianconero che ha messo a disposizione file audio e video utili per svolgere le appurate indagini svolte nell'ambito del contrasto alla discriminazione razziale.
A quanto si è appreso, gli insulti rivolti a Lukaku a sfondo razzista coinvolsero circa 250 persone in totale e le indagini per identificare tutti i coinvolti nella vicenda si stanno ancora delineando in queste ore. Alcuni tifosi identificati dalle autorità appartengono ai gruppi ultrà bianconeri, ma altri sono appartenenti al cosiddetto ‘tifo' tradizionale, lontano dalla vita della curva. I 171 identificati oltre al Daspo, che li obbligherà a non poter partecipare ad alcun evento sportivo dal vivo, sono stati raggiunti anche da ulteriori provvedimenti per violazione del regolamento d'uso dell'impianto sportivo, a seguito dei cori vietati.
Nell'inchiesta successiva ai fatti, lo stesso giocatore dell'Inter, Romelu Lukaku, fu sanzionato con il cartellino giallo, il secondo del match, che gli valse l'espulsione, reo di avere esultato con un dito sulle labbra, atteggiamento considerato provocatorio verso il pubblico bianconero. La sua squalifica è stata poi tolta dal presidente federale Gravina, dopo che la Corte d'Appello aveva respinto il ricorso nerazzurro, confermando lo stop per il giocator. Scatenando così, ulteriori polemiche per le scelte disciplinari in vista dell'imminente gara di ritorno, a San Siro, mercoledì 26 aprile, in un clima che si preannuncia a dir poco incandescente tra le due tifoserie, pronte a darsi nuova battaglia senza esclusione di colpi.
Non a caso, sempre durante la stessa inchiesta promossa dalla Digos, è stato segnalato alla procura federale un altro episodio ben preciso, accaduto a metà del primo tempo della gara di andata di Coppa Italia all'Allianz Stadium. In quel frangente, la quasi totalità dei tifosi nerazzurri che occupavano il settore ospiti ha intonato il coro provocatorio "Liverpool, Liverpool", finito sotto indagine. Un esplicito e macabro riferimento ai tragici fatti dell'Heysel, dove nel 1985 morirono a seguito degli incidenti della finale tra gli inglesi e la Juventus, 39 tifosi bianconeri.
Ma la Juventus, che si era vista accogliere in ricorso la squalifica per i propri tifosi, ha dovuto assistere nella giornata di domenica 23 aprile ad altri episodi di protesta e di insulti, nel corso di Juve-Napoli, entrati nella lente di ingrandimento della Procura federale nel match immediatamente successivo alla sospensione della squalifica. Cori espliciti rivolti contro il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, considerato il colpevole numero uno per aver chiesto l'archiviazione sulla squalifica di Lukaku, e altri cori – di discriminazione territoriale – contro il Napoli e i napoletani, tra cui "Vesuvio lavali con il fuoco" e "Acqua e sapone, usate acqua e sapone". I colpevoli apparterrebbero ancora una volta all curva bianconera che adesso rischia una recidività a seguito proprio di quanto accadde in Coppa Italia contro l'Inter.
