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100 giorni agli Europei: i possibili convocati della Nazionale più bella degli ultimi 10 anni

Da più di un decennio ormai la nostra Nazionale poteva contare su un numero molto esiguo di calciatori convocabili per i diversi tornei internazionali. Oggi c’è un cambio di tendenza e sono almeno 35-40 gli azzurrabili su cui bisogna fare un ragionamento in ottica degli Europei di giugno. Questo definisce la prima certezza: siamo di nuovo una squadra che può dire la sua anche per la vittoria finale.
A cura di Jvan Sica
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Mancano solo 100 giorni agli Europei, che in qualche modo o meglio in qualsiasi modo ci saranno. Questo è un piccolo traguardo per chi ha vissuto per la prima volta dopo un secolo in mezzo a una pandemia ed è anche una fiammella di speranza, perché tutto quello che ci fa guardare al futuro può essere considerata tale.

Al netto delle melanconie pandemiche, gli Europei 2021, di cui proprio in questi giorni si potrebbe decidere lo spostamento definitivo in blocco in Inghilterra, per evitare gli Europei diffusi pensati prima del Coronavirus, a noi italiani ripropongono un tema ormai desueto, che non vedevamo da una ventina d’anni. Per la prima volta dopo diverse generazioni affronteremo discussioni sui calciatori da convocare, un piacere o un fastidio, dipende dai punti di vista, che pensavamo di non assaporare più.

C’erano solo i ricordi dei vecchi che ancora blaterano di Lodetti e del fatto che sarebbe servito in finale a Messico ’70, oppure dei quarantenni di oggi che cercano ancora un posto sull’aereo per Gianluca Vialli nel 1994. Da un po’ di tempo c’era calma piatta e soltanto il pensiero che stiamo per arrivare alle piccole faide tra amici per i convocabili, dice anche un’altra cosa molto importante: l’Italia non era così forte e potenziale favorita da almeno 10 anni.

E andiamoli a vedere questi azzurrabili a 100 giorni dalla partenza di tutto, così da capire su cosa ci accapiglieremo a maggio.

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In porta il titolare è Gianluigi Donnarumma. Non solo era già titolare per potenziale, ma è anche migliorato in tante piccole cose in cui difettava, come le uscite alte, e dobbiamo solo essere contenti di averlo. Dietro di lui la sicurezza di Sirigu, anche se quest’anno è mediocre come tutto il Torino, mentre in terza posizione probabile l’inserimento di un giovane (che poi sarà più anziano di Donnarumma).

La nostra difesa in questi ultimi due anni ha scoperto due calciatori di alto livello, Bastoni e Acerbi, di cui non possiamo fare a meno per il gioco di sviluppo dal basso che fa Mancini. Se a questi ci mettiamo i sicuri Bonucci, Emerson e Florenzi, restano due posti per un altro centrale alla Bonucci e per un altro laterale. Rischia molto di restare a casa dopo diversi tornei da protagonista Giorgio Chiellini, così come un quasi sicuro fino a un mese fa, Alessio Romagnoli, ha preso una brutta piega discendente. Un uomo che sappia fare il centrale di destra alla Walker, D’Ambrosio o Di Lorenzo, sarà del gruppo, così come Spinazzola, unico vero backup di Emerson. Così restano a casa anche Lazzari, Mancini, Calabria, non sto parlando di Virgil van Dijk, ma da quanto tempo non avevamo dubbi del genere?

A centrocampo identica lunga riflessione da fare. Partiamo con i sicuri: Manuel Locatelli, Nicolò Barella, Marco Verratti, Jorginho, Lorenzo Pellegrini. Anche qui restano due posti. Mancini ha sempre cercato di avere in squadra uno fra Cristante e Gagliardini, con il primo leggermente avanti perché con la Roma sta facendo anche il centrale di difesa e da un’altra alternativa possibile. Il Commissario tecnico poi ha sempre detto che Zaniolo deve solo pensare a guarire e poi un posto a bordo c’è. Vuol dire che il Pessina di oggi non ha spazio, come non è inseribile Zaccagni. Non entrano nemmeno in lottery Soriano, Tonali, Bernardeschi. La mia idea è che alla fine Zaniolo non riuscirà a prepararsi in tempo e verrà convocato uno fra Pessina e Zaccagni se mantengono questo stato di forma fino a maggio.

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Infine gli attaccanti. Qui ci si può sbizzarrire di più perché c’è meno scelta (purtroppo). Immobile, Insigne, Chiesa e Kean entrano. Il Belotti di quest’anno sarebbe più di là che di qua ma per la carenza oggettiva è dentro, così resta un posto. Nessun attaccante italiano in questo momento sta meritando la classica convocazione “da grande campionato”, come successo a tanti in passato, uno degli ultimi Totò Di Natale nel 2012. Il calciatore che tatticamente serve a Mancini è uno molto simile a Ciccio Caputo del Sassuolo, che proprio quest’anno sta avendo tanti problemi fisici. Il primo degli italiani non citati fra i convocati sicuri in classifica dei cannonieri è Mattia Destro, ma è difficile la chiamata. Dopo di lui Domenico Berardi, che potrebbe esserci anche per le belle partite autunnali fatte con la Nazionale. Se Belotti per caso non entra, c’è un altro posto da coprire e, un po’ alla Bearzot, può venire fuori un nome a sorpresa. Se si vuole premiare il percorso fatte nelle qualificazioni Mancini convoca El Shaarawy, uno che il suo compito lo svolge sempre bene. Se invece vuole spingersi verso l’orizzonte, il suo sogno è portare Pietro Pellegri, ma nel Monaco gioca pochissimo. Dall’Under 21 potrebbe pensare anche a Scamacca, altro che potrebbe servire in un certo contesto tattico, ma nel Genoa attuale sta facendo poco.

Dopo almeno un decennio di stanca abbiamo di nuovo 35-40 azzurrabili. Un traguardo importante ancor prima del risultato della squadra. Mancano ancora 100 giorni, ma quando arriveranno le partite primaverili e poi i giorni delle convocazioni, è già sicuro che si tornerà ai bei giorni radiosi in cui litigavamo per il nostro pupillo.

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