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Una giocatrice è molto più alta delle altre, la verità è allucinante: la squadra viene scoperta

Incredibile furto d’identità in una partita di basket liceale femminile: un’allenatrice di 22 anni impersona una giocatrice 13enne. I genitori di quest’ultima fanno scoprire tutto.
A cura di Paolo Fiorenza
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Una truffa allucinante, incredibile, che davvero si fa fatica a pensare come qualcuno abbia potuto non solo ideare, ma anche pensare che non fosse scoperta. È accaduto in Virginia, negli Stati Uniti, in occasione di una partita di basket femminile a livello liceale. Un'allenatrice della squadra junior della Churchland High School è stata licenziata dopo aver impersonato una giocatrice di 13 anni, rubandole letteralmente l'identità: l'imbroglio è stato denunciato dai genitori di quest'ultima.

Arlisha Boykins, un'assistente allenatrice di 22 anni della squadra riserve, ha indossato la divisa da gara del team fingendo di essere una giocatrice che in quel momento si trovava fuori città per disputare un torneo con la prima squadra. Nelle immagini del video della gara, giocata lo scorso 21 gennaio contro la Nansemond River High School, si vede chiaramente la Boykins vestire la maglietta numero 1 per Churchland.

Stazza e altezza della giovane di 22 anni erano chiaramente sovradimensionate rispetto alle avversarie di età compresa tra 13 e 15 anni: nel video che sta circolando si vedono una stoppata in difesa e un layup con fallo dall'altra parte del campo che danno l'idea della superiorità fisica dell'allenatrice, che ad un certo punto si è anche tuffata in tribuna per una palla vagante. Le conseguenze della truffa sono state pesantissime non solo per chi l'ha messa in atto, ma anche per coloro che l'hanno avallata.

Oltre alla Boykins, la Churchland High School ha licenziato il capo allenatore della squadra riserve e il capo allenatore dell'intero team femminile junior: quest'ultimo è stato visto "incoraggiare" la condotta in campo delle giocatrici – inclusa quella farlocca – durante la partita. "Gli allenatori predicano sempre ai ragazzi sull'integrità morale e su questo tipo di cose, quindi sono rimasto scioccato", ha detto il padre della 13enne ‘interpretata' dall'allenatrice.

La famiglia della ragazza ha detto che figlia non è più interessata a frequentare la Churchland High School il prossimo anno e si iscriverà ad un'altra scuola. La famiglia chiede anche scuse personali ai funzionari dell'istituto. Ma non è finita qui: i giocatori e i genitori della squadra junior della scuola della Virginia hanno scelto di rinunciare al resto della stagione e di non giocare più partite. Una vicenda davvero assurda.

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