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Klay Thompson pronto al rientro in NBA dopo 2 anni: “Voglio vincere l’anello”

Dopo un travaglio iniziato nel giugno 2019, con l’infortunio al ginocchio durante le Finals, Klay Thompson è tornato ad allenarsi a pieno ritmo coi compagni.
A cura di Luca Mazzella
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Immaginate di essere Steve Kerr, coach dei Golden State Warriors, e allenare quella che in questo momento è la squadra col miglior record NBA, con la miglior difesa, con il secondo miglior attacco. La squadra che più di tutte si passa la palla (prima per assist), la prima per net rating, il team che partito forse troppo dietro nei pronostici della stagione 2021-22 oggi appare forse come il più attrezzato per arrivare in fondo e conquistare il titolo. Ecco, a questa macchina da guerra sulle due metà campo aggiungete il miglior two-way player dell'intera lega: Klay Thompson. Un 5 volte all-star, un membro del miglior quintetto difensivo NBA nel 2019, il vincitore della Gara di tiro da 3 nel 2016, un 3 volte campione NBA a cui un doppio infortunio in serie – legamento crociato e tendine d'Achille – ha negato la possibilità di continuare a scrivere la storia della pallacanestro moderna in quella creatura perfetta che sono stati i Golden State Warriors.

Tutto questo, a breve, sarà realtà. La più dura da digerire per le altre 29 franchigie NBA. Dopo un travaglio iniziato addirittura alle Finals 2019, la guardia infatti è pronta a tornare. Lo staff medico di Golden State ha dato proprio in queste ore l'ok definitivo agli allenamenti con contatti fisici, e quindi non più sedute di tiro e situazioni di gioco ad hoc, ma 5 contro 5 a tutto campo per l'intera sessione, per riprendere fiato e gambe e tornare ad acquisire quella confidenza nei singoli movimenti che, a dire il vero, Klay sembra non aver mai perso.

L'obiettivo: "Voglio vincere l'anello"

Subito dopo il primo allenamento, Klay è stato intervistato dai media presenti apparendo subito di buon umore e ottimista su un suo imminente ritorno in campo, che tutti sembrano dare per certo tra circa un mese, in concomitanza con il Christmas Day: "Non ci sono parole per spiegare quanto sia grato di poter giocare di nuovo a basket. Voglio tornare subito il giocatore che ero, uno dei migliori al mondo. Possiamo vincere il titolo, il record è 15-2, è un ottimo segnale. La nostra difesa è tra le prime 3 della lega assieme al nostro attacco. E pensate, non ci sono ancora io! Rifletteteci…Non sono mai stato così motivato e il mio obiettivo è vincere l’anello”. Ha preferito essere più cauto invece Steve Kerr: “Non c'è ancora una data prefissata come obiettivo. Ci sono tante settimane davanti, Klay potrà allenarsi e riprendere la sua forma ottimale. Dopo tutto questo, avremo una data. Non ho ancora pensato a come lo schiererò ma sarò ovviamente titolare. La sfida è quella di creare rotazioni equilibrate tra tutti i giocatori a roster"

Golden State si prepara a rotazioni monstre

In una squadra dove, attualmente, ben undici giocatori sono utilizzati per almeno 14 minuti a partita, con i rookie Jonathan Kuminga e Moses Moody non ancora coinvolti nel migliore dei modi e la seconda scelta 2020 James Wiseman mai scesa in campo, aggiungere una star del livello di Klay Thompson equivale a tutti gli effetti ad intervenire sul mercato da una posizione già privilegiata di miglior team NBA record alla mano, ed acquistare uno dei giocatori maggiormente capaci di incidere sulle due metà campo. Concedendogli la possibilità di reinserirsi nei meccanismi di squadra in maniera graduale ma consapevoli che, proprio per il tipo di basket espresso negli anni, la guardia non genererà alcun problema nella distribuzione dei possessi dal momento che innescarlo sugli scarichi sarà l'unica incombenza per i compagni, senza prevedere alcun isolamento o lunghi possessi a lui dedicati.

Una sfida per modo di dire, dal momento che Thompson rappresenta con Curry e Draymond Green l'asse portante della squadra che ha già conquistato 3 titoli NBA. Con lo sviluppo di role players come Andrew Wiggins e Jordan Poole e l'innesto di uomini di esperienza già utilissimi alla causa come Andre Iguodala, Nemanja Bjelica, Otto Porter Jr e Gary Payton II, si intuisce come Steve Kerr avrà a disposizione delle rotazioni monstre con praticamente 3 quintetti da utilizzare. Una prospettiva che esalta i tifosi Warriors e, giustamente, spaventa tutto il resto della lega.

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