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Vita spericolata della medaglia d’oro Anthony Ervin

L’incredibile storia di Anthony Ervin, che si è sporcato, ha bestemmiato e alcuni dei suoi tatuaggi sono inspiegabili. Ma poi ha vinto. E proprio per questo la sua vittoria è fra le più belle di queste Olimpiadi.
A cura di Saverio Tommasi
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L'incredibile ritorno di Anthony Ervin
L'incredibile ritorno di Anthony Ervin

Anthony Ervin non ha vinto le medaglie che ha vinto Michael Phelps, però ha provato droghe migliori. Poi le ha mandate a quel paese prima che le droghe mandassero lui a quel creatore. Ed eccolo qui, il drago Anthony Ervin che a 35 anni ha rivinto le Olimpiadi.

Anthony Ervin è l'atleta perfetto per scriverci un libro, l'ha detto Fausto Bagattini che di sport, caffè e libri se ne intende. Ma facciamo un passo indietro.

Anthony da bambino aveva la sindrome di Tourette, un disordine neurologico caratterizzato dalla presenza di tic motori e fonatori. E' capitato anche a me, certamente è capitato ad Anthony Tourette. Muovere le braccia, o la faccia, in un'espressione disarticolata e improvvisa. Poi passa, qualche volta. Questa è stata la prima vittoria di Anthony Ervin. Poi ha vinto una medaglia d'oro e una d'argento alle Olimpiadi di Sydney. Aveva venti anni. Due anni dopo si è ritirato perché aveva la confusione in testa e sostanzialmente si era rotto le sfere in mezzo alle gambe, anche se il comunicato ufficiale era scritto con un linguaggio più consono del mio a un atleta della federazione di nuoto statunitense.

Poi Anthony Ervin ha provato l'Lsd, ha sniffato coca, si è fatto i tatuaggi, si è divertito a tratti, ha vagabondato un po'.
Nel 2004 mise all'asta la sua medaglia d'oro su ebay e racimolò 18.000 euro. Poi donò l'intero ricavato alle popolazioni colpite dallo Tsunami che quell'anno aveva devastato il sud-est asiatico.

Passarono altri sette anni, e un giorno disse: viva i tatuaggi, vaffanculo la droga, ora faccio un tuffo in piscina. E mentre era in piscina riprese ad allenarsi.

Uscì dalla piscina nel 2012, per i giochi olimpici, ma arrivò quinto e si rituffò in piscina, uscendo solo per acciuffare la qualificazione a Rio2016, sedici anni dopo la sua vittoria a Sidney nel 2000. Parlavano di miracolo, per questa qualificazione, e lui stava zitto. Poi ha vinto l'oro e finalmente ha gridato la sua esultanza fino ad allora trattenuta. Oro nei 50 metri stile libero. E poi ha rivinto. Oro anche nella 4×100 sl. Un drago, questo Anthony Ervin.

Nel frattempo ha studiato letteratura medievale e ora sta per laurearsi.

Anthony Ervin ha il fascino di chi cade e si rialza, un'aura che chi sta sempre in piedi non potrà mai possedere. Bisogna essersi graffiati, per sentire la gioia della guarigione degli altri.
Anthony Ervin si è sporcato, ha bestemmiato e alcuni dei suoi tatuaggi sono inspiegabili. Poi ha vinto, e ci ha fatto credere che potremmo essere come lui, e che in fondo basta volerlo, e niente è perduto per sempre. Un po' Disney e un po' Vasco Rossi. Un Paperino vincente. Ed è per questo sogno che ci ha regalato che tutti noi dovremmo amare Anthony Ervin.

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Sono giornalista e video reporter. Realizzo reportage e documentari in forma breve, in Italia e all'estero. Scrivo libri, quando capita. Il più recente è "Siate ribelli. Praticate gentilezza". Ho sposato Fanpage.it, ed è un matrimonio felice. Racconto storie di umanità varia, mi piace incrociare le fragilità umane, senza pietismo e ribaltando il tavolo degli stereotipi. Per farlo uso le parole e le immagini. Mi nutro di video e respiro. Tutti i miei video li trovate sul canale Youmedia personale.
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