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Vanessa Ferrari, la medaglia è un miracolo: “Tre settimane fa non mi reggevo in piedi per il Covid”

Medaglia di bronzo al corpo libero agli ultimi Europei di ginnastica, Vanessa Ferrari racconta la malattia da Covid che l’ha tenuta a letto fino a pochi giorni prima della competizione. Il suo podio è davvero un miracolo sportivo e di carattere: “Ero sotto le coperte, letteralmente non mi reggevo in piedi”
A cura di Paolo Fiorenza
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A 30 anni Vanessa Ferrari regala a se stessa e all'Italia una meravigliosa storia di talento, forza di volontà e determinazione a non arrendersi al destino. La medaglia di bronzo conquistata due giorni fa agli Europei dalla ginnasta di Orzinuovi nell'esercizio al corpo libero sulle note di ‘Bella Ciao' è davvero quel "simbolo di resilienza e resistenza" rivendicato dall'ex campionessa del mondo, tornata al vertice dopo tante vicissitudini fisiche, fino all'ultimo pesante agguato del Covid.

Come se non fossero bastati negli anni scorsi la doppia operazione al tendine d'Achille, i problemi alla tiroide e la mononucleosi, ecco anche il contagio del temibile coronavirus che sta affliggendo l'Italia e il mondo. E non certo da asintomatica come spiega al ‘Corriere dello Sport'.

"Dopo il Covid ho avuto davvero poco tempo per prepararmi al meglio. Tre settimane fa ero sotto le coperte, patendo tutti i sintomi della malattia. Letteralmente non mi reggevo in piedi ed ero dispiaciuta perché mi ero preparata molto per gli Europei. Ho continuato comunque ad allenarmi in casa, poi però la febbre puntualmente tornava. Una disdetta soprattutto perché stavo studiando qualche sorpresa in più per trave e parallele asimmetriche".

La Ferrari ha cercato in tutti i modi di non perdere condizione, continuando ad allenarsi a casa: aveva a disposizione una piccola pedana in garage ed un'altra ancora più piccolo nel soggiorno della di casa. Ma la malattia era davvero troppo pesante.

"È stata un'avventura. Se durante la quarantena del 2020 mi allenavo in casa e andavo a correre fuori, stavolta non potevo nemmeno uscire. Stavo troppo male. Dunque soggiorno, garage e coperta al massimo per non prendere freddo. Non ho avuto paura, il mio timore era soltanto quello di non poter gareggiare. A livello di respirazione è come se sentissi ancora un po' di catarro, ma al corpo libero non mi ha ostacolata. In compenso mi è tornato un po' di fastidio al tendine d'Achille. Chissà se per colpa del Covid o degli allenamenti intensi".

Davvero una forza di volontà fuori dal comune, per un'atleta e una donna fuori dal comune. Che ora punta con decisione alle Olimpiadi di Tokyo della prossima estate. Il futuro per ora può attendere.

"Adesso il mio unico obiettivo è stare bene fisicamente per arrivare ai Giochi. Una volta raggiunto quel traguardo capirò meglio i miei piani per il futuro e cercherò di pormi altri obiettivi. Per ora, voglio dare il massimo per seguire il percorso che ho tracciato".

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