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Usain Bolt, Yohan Blake, Asafa Powell: chi vincerà i 100 metri delle Olimpiadi 2012?

E’ partito il conto alla rovescia per la gara più attesa di Londra 2012. Bolt è l’uomo da battere e guida la pattuglia jamaicana. Tra gli statunitensi occhio a Tyson Gay.
A cura di Vincenzo Di Guida
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C’è poco da girarci intorno. E’ il momento più atteso, è la sfida più affascinante. Questa sera alle 22.50 (ora italiana) andrà in scena la finale dei 100 metri maschili, la “gara regina delle Olimpiadi”. L'atletica leggera al suo massimo. Uno di fianco all’altro, gli uomini più veloci del mondo. E quando si pensa al più veloce, si pensa a Usain Bolt. La superstar giamaicana, che ha passeggiato nelle batterie, che sa di essere il più forte, e che lo vuole dimostrare a se stesso e al mondo.

Il primo avversario per Bolt si chiama Bolt. Il fantasma non ancora esorcizzato di quella falsa partenza che solo un anno fa gli costò il titolo mondiale sui 100 metri a Daegu, aleggia ancora nella sua testa. Nel mezzo, titoli e record, ma l’Olimpiade è un’altra cosa e la voglia di bissare il successo di Pechino 2008 è enorme. Oggi è una sorta di giorno del giudizio per Usain, il giorno che potrà consacrarlo a leggenda.

Avversari in casa – E’ una super finale, perché gli avversari di Bolt sono di grande livello. Yohan Blake, compagno di Nazionale, di allenamento e grande amico, sogna di spodestare il “Re” battendolo sulla pista davanti agli occhi del mondo. Il 23enne di Saint James ha ottenuto in scioltezza l’accesso alla semifinale, dominando la sua batteria. A uscire dai blocchi di partenza è il migliore del lotto per velocità e risposta allo sparo, mentre Bolt in questo fondamentale ha l’unico punto debole a causa delle lunghe leve che lo rallentano in partenza e nei primi tre, quattro appoggi. Blake ha battuto nel 2012 due volte Bolt ai trials jamaicani, sia nei 100 sia nei 200. Poi c’è il “grande vecchio” Asafa Powell. Giamaicano, odia Bolt come pochi e ne è ricambiato. Poche parole e tanta rabbia da gettare in pista nella gara della vita a Londra 2012.

Gli americani – C’è anche il campione olimpico di Pechino 2004, Justin Gatlin (poi squalificato quattro anni per doping), il migliore nelle batterie di qualificazione con il suo 9” 97, ma gli occhi sono puntati su Tyson Gay, il secondo uomo più veloce del mondo con 9”69, desideroso di prendersi la rivincita dopo l’argento di Pechino dietro a “Lightning” Bolt. Un nome a sorpresa? Ryan Bailey fa molto sul serio e non va sottovalutato. Tre contro tre in un Jamaica-Stati Uniti, che deciderà le sorti della gara più sentita delle Olimpiadi di Londra 2012.

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