Scatta l’allarme sulle Olimpiadi per dopati: “Saranno degli Hunger Games reali, qualcuno morirà”

Gli Enhanced Games, ovvero i Giochi Olimpici in cui gli atleti potranno fare tranquillamente utilizzo di sostanze vietate per migliorare le prestazioni, sono in programma solamente dal 2025 in avanti ma già stanno facendo discutere e dividere il mondo dello sport. A tal punto che davanti alle prime adesioni, anche un ex campione olimpico, Kieren Perkins, capo della Australian Sports Commission, ha rotto il silenzio denunciando una tragedia annunciata: "Sarà un palcoscenico pericoloso, qualcuno morirà".
I Giochi per dopati, per tutti quegli atleti che vorranno cimentarsi con le discipline atletiche inserite (ben 5: atletica leggera, nuoto, sollevamento pesi, ginnastica e sport da combattimento) provando a superare record e tabù utilizzando senza alcuna inibizione qualsiasi farmaco che possa permettere il potenziamento della prestazione senza il timore di dover incorrere in squalifiche o altro. Anzi, l'uso di sostanze vietate è quasi la conditio sine qua non per accedere ai Giochi, dove si assicura vi saranno comunque e sempre controlli medici adeguati: non per debellare il doping ma perché nessuno ecceda e avvengano eventuali tragedie.
Ciò che apertamente ha invece denunciato Kieren Perkins, capo della Australian Sports Commission, e già campione olimpico di nuoto con due medaglie d'oro nei 1.500 metri, a Barcellona 92 e Atlanta 96 e un argento a Sydney 2000: "L'idea degli Enhanced Games è ridicola e soprattutto pericolosa. Qualcuno morirà se permettiamo a quel tipo di ambiente di continuare a prosperare e prosperare".

Un pericolo concreto sul quale si trovano d'accordo diverse figure dello sport internazionale, come Raelene Castle, amministratore delegato di Sport New Zealand: "Ci sono noti sportivi che hanno fatto uso di doping e che non sono più tra noi perché non hanno vissuto oltre i 45 anni. Questi giochi sono come ‘The Squid Game' o degli Hunger Games reali".
Ma cosa sono questi Enhanced Games? Sono dei Giochi che nascono da un'idea di Aron D'Souza, un imprenditore nato a Melbourne e residente a Londra che ha voluto contrastare le classiche Olimpiadi organizzate dal CIO. L'intenzione è di organizzare questo evento con cinque discipline iniziali: atletica, nuoto, sollevamento pesi, ginnastica e sport da combattimento e tutto questo con atleti che possono gareggiare anche se consumano sostanze dopanti: "Spero ci sia qualcuno che accetti l'iscrizione pur non assumendo droghe" ha anche dichiarato D'Souza "e sfidi gli altri atleti dimostrando di essere naturalmente il migliore".