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“Sa dove vivo e dove mi alleno”: Margaux Pinot ha visto la morte in faccia e ora ha paura

Magaux Pinot ha raccontato nel dettaglio la sua “relazione malata” con Alain Schmitt arrestato e poi rilasciato per le violenze nei suoi confronti.
A cura di Marco Beltrami
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Margaux Pinot non si dà pace. La campionessa europea e medaglia d'oro a squadre di Judo alle Olimpiadi di Tokyo non riesce a spiegarsi come sia possibile che Alain Schmitt sia stato rilasciato. L'atleta ha mostrato sui social i segni delle percosse provocati, a suo dire, dall'ex compagno e allenatore arrestato nella notte tra domenica e lunedì ma poi rilasciato dal tribunale di Bobigny. Nella sua ultima intervista a Paris Match, Margaux si è chiesta "Cosa serviva (per l'arresto, ndr), forse volevano che morissi?". È scoraggiata e dolorante la Pinot, anche per la versione dell'uomo che ha smentito tutto spiegando che i segni dell'ex fidanzata sono figli di colpi presi contro il muro e il termosifone, mentre "sbattevano" insieme nella foga della lite.

La Pinot spiega perché Schmitt ha perso la testa. Il racconto è da brividi

Diametralmente opposta la ricostruzione della judoka che ha spiegato che la reazione d'ira incontenibile di Schmitt, sarebbe nata per il suo distacco dopo la notizia della partenza dell'allenatore per una nuova avventura professionale in Israele. La 27enne infatti era stanca di quella relazione e soprattutto non ha gradito la prospettiva di un rapporto a distanza. Quella sera però Alain era più nervoso del solito e non gradì il fatto che Margaux non lo ascoltasse e non accettava che la storia fosse finita. Dopo avergli strappato via le mani dalle orecchie ecco allora la violenza che purtroppo la Pinot ha già raccontato con i pugni al volto e le mani sul collo.

Il racconto dell'olimpionica è da brividi: "Ho detto: ‘Ti amo, ti amo, torneremo insieme. Discuteremo, fermiamoci, fermiamoci'. Mi ha detto: ‘Ti do due minuti'. Riuscii a spingerlo via, mi alzai, mi prese più volte per i capelli, raggiunsi la porta d'ingresso. Corsi su per le scale, urlando ‘Aiuto, aiutatemi!' Sono arrivato al piano di sopra, a casa dei miei vicini. Ho spinto la loro porta, mi sono sdraiato sul pavimento, rannicchiato. Ho visto il loro bambino di 13 anni, inorridito. La mia vicina mi ha pulito il sangue di dosso".

I precedenti di Schmitt svelati da Margaux Pinot

La Pinot che ha rivelato di come Schmitt volesse anche un figlio nel 2019, ha parlato anche di altri episodi di violenza, che però aveva erroneamente metabolizzato: "Aveva distrutto il mio appartamento, lanciato il mio computer, fatto cadere la TV. Un'altra volta mi mise le mani al collo, poi si lasciò andare e si scusò. Non è mai andato oltre. È già tanto, non lo capivo all'epoca. Più che con i gesti era duro con le parole e io non me ne sono accorta, anche se a volte devi contestualizzare: pratico uno sport in cui devi essere forte, quindi non dovrei aver paura di accettare le sue parole dure".

Anche per questo Margaux che oltre alla commozione cerebrale ha rimediato la rottura del naso, ha voluto pubblicare la sua foto con i segni della violenza sui social, per lanciare un messaggio forte: "Spero di aver dato un po' di speranza alle donne – e agli uomini – che si trovano nella mia situazione o che si sentono degradate e che si chiedono se dovrebbero porre fine alla loro relazione. Mi sento un simbolo perché ne sono uscito, ricevo tanti messaggi. Tutti devono combattere anche se non tutti hanno la mia forma fisica, né la mia mente. Essere un lottatore mi ha salvato". 

Come si è salvata la vita e la voglia di cambiare casa

Le sue doti da judoka, ma anche l'istinto di sopravvivenza. Ecco quello che ha salvato la vita a Margaux Pinot: "Quella notte pensavo: ‘Se non scappi, sei morto'. Non ha mollato, è stata una sequenza di pugni velocissima. Penso che le mie braccia fossero bloccate, stavo solo urlando ‘fermati, fermati'. E mi disse ‘Zitta, zitta'. Nella mia testa era chiaro: ‘Se non possono sentirmi, non viene nessuno!' Ero iperlucido, ho tirato fuori un fortissimo istinto di sopravvivenza: ‘Devi uscire, sei perso se rimani qui'".

E ora inizia una nuova vita per la campionessa che dovrà ritrovare prima la forma fisica migliore. Prima però spera di avere giustizia, perché non manca anche un pizzico di paura per quello che può succedere: "Ho fatto delle visite oculistiche, va tutto bene, però ho le vertigini quando cambio posizione, la testa ha preso, viene dall'orecchio interno. Ho avuto pugno nei denti e, non so perché, ma quella notte ho pensato soprattutto a proteggere il mio sorriso. Non avevo più il senso del tempo. Secondo la mia vicina è durato tutto 5′. Se tornerò in quell'appartamento? C'è ancora sangue e ciocche di capelli sul pavimento… Per ora, sto con gli amici. Penso che mi trasferirò. Girerà pagina. La cosa più importante è che sa dove vivo, non ha un ordine di rimozione. Già sa dove mi sto allenando…".

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