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Olimpiadi Tokyo 2020

“Pensavo di aver vinto”, ma è arrivata seconda: l’incredibile equivoco alle Olimpiadi

Annemiek van Vleuten ha alzato le braccia al cielo credendo di aver vinto la medaglia d’oro nella gara in linea di ciclismo su strada. Un’esultanza plateale che ha destato imbarazzo: era arrivata seconda ma lei credeva di aver trionfato. “Quando abbiamo raggiunto la Plichta e Shapira pensavo che stessimo correndo per l’oro…”.
A cura di Maurizio De Santis
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Annemiek van Vleuten ha esultato quando è arrivata sul traguardo alzando le braccia al cielo. Non è stato un gesto liberatorio, dietro quell'euforia plateale c'era dell'altro. Credeva di aver vinto, di essere arrivata prima nella gara in linea di ciclismo femminile su strada. Credeva che avrebbe infilato al collo la medaglia d'oro nella prova in linea femminile di ciclismo su strada alle Olimpiadi. Invece, s'è dovuta ricredere. Quando ha capito che era arrivata seconda ha ammesso con una smorfia a metà tra delusione e imbarazzo: "Non lo sapevo. Mi sbagliavo… non lo avevo capito". S'è dovuta ‘accontentare' dell'argento alle spalle dell'austriaca, Anna Kiesenhofer, guardando le spalle dall'italiana, Elisa Longo Borghini.

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Cosa le aveva regalato quell'illusione? Scherzi dalla fatica e della trance agonistica, in particolare della determinazione che aveva profuso per tentare la rimonta, accorciare il gap dall'austriaca e dal gruppo di testa composto da Omer Shapira (Israele), Vera Looser (Namibia), Anna Kiesenhofer (Austria), Carla Hoberholzer (Sud Africa) e Anna Plichta (Polonia) che aveva staccato tutti al primo attacco.

Annemiek van Vleuten prova a cambiare le sorti della gara e, assieme alla squadra olandese, forza l'andatura e aumenta i giri della pedalata. A cinque chilometri dal traguardo raggiunge Shapira e Plichta ma è troppo tardi per agganciare Anna Kiesenhofer e nel frattempo l'italiana Longo Borghini (poi arrivata terza, conquistando il bronzo) dà segnali alle spalle. È in quel momento che la ciclista cadrà nel tranello, spiegando la ragione di quel clamoroso fraintendimento. Una difficile comunicazione con il team ha fatto il resto. "Quando abbiamo raggiunto la polacca (Anna Plichta) e l'israeliana (Omer Shapira) pensavo che stessimo correndo per l'oro… pensavo di aver vinto. Diversi corridori si chiedevano chi avesse vinto, nessuno di noi era sicuro di come erano andate realmente le cose. Normalmente ci sono cartelli a lato con le informazioni, ma l'ultima comunicazione che ho avuto è stata quella di iniziare partire all'attacco".

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