L’ultimo saluto di Paola Egonu all’Italia prima della Turchia: fa una promessa alle compagne
L'ultimo saluto all'Italia della pallavolo non è un addio ma un arrivederci. "L'ho già detto e lo penso ancora", ripete Paola Egonu che a Milano abbraccia ancora una volta le compagna di nazionale. Lo farà di nuovo (forse) nei prossimi mesi quando le Azzurre torneranno in campo per avvicinarsi all'obiettivo cerchiato in rosso sul calendario: le Olimpiadi di Parigi 2024 per giocarsi la medaglia più ambita e salire su quel podio che ancora manca ai Giochi dove mai si è spinta oltre il quinto posto (Atene 2004, Pechino 2008, Londra 2012).
La presentazione della stagione è l'occasione per stringersi forte, farsi una promessa e l'in bocca al lupo (crepi…). "L’affetto ricevuto? È stato tantissimo e l’ho percepito tutto". L'opposto azzurro lascia l'A1 dopo aver vinto tutto tra Novara e Conegliano: titoli tricolori, la Champions League e il Campionato mondiale per club. La sua scelta l'aveva già fatta: dalla Turchia era arrivata una di quelle offerte che non si possono rifiutare e non certo solo per una questione economica.
Egonu lascerà tutto alle spalle, in valigia conserverà solo le cose belle. Per quelle brutte ci sarà spazio in qualche angolo della memoria. La sorte ha voluto che la sua partenza incappasse nella tempesta perfetta scatenata dall'ignoranza di chi l'ha offesa e insultata perché pensa non sia italiana, perché la pelle nera tradisce altre origini e perché quando vinci sei un idolo e a nessuno importa se sei bianco o meno) mentre quando perdi ti tirano addosso parole come pietre.
L'applauso e il premio di migliore giocatrice della scorsa edizione del torneo sono scampoli di nostalgia canaglia che ti prende nonostante tutto e polvere di stelle. La sua stella brillerà in una squadra competitiva, allenata dal coach italiano Giovanni Guidetti.
In Turchia l'ex Conegliano guadagnerà tanti soldi (circa un milione di euro, secondo le notizie trapelate) ma il suo ingaggio sarà commisurato al prestigio del club, il Vakif Istanbul, che in patria e all'estero è conosciuto come una super potenza del volley, agli obiettivi di rango, alla rosa che annovera giocatrici fortissimi, tra cui la brasiliana Gabriela Guimarães. È lei che ha martellato e sfondato il muro azzurro, relegando l'Italia alla ‘finalina' per il terzo posto. Ai Mondiali era dall'altra parte della rete e ne ha incrociato lo sguardo, ora lotteranno dalla stesso lato della barricata.
"È stato emozionante vedere Piero Garbellotto e Asia salire qui con la maglia di Conegliano che ho indossato per tre anni. Non far parte della squadra mi spiace, mi sembra strano". Dice Egonu con un velo di emozione. Dopo le polemiche con la nazionale, ha solo voglia di normalità e di mettere un punto a tutto quanto accaduto nella sua vita in questi giorni. Agita la mano in segno di saluto, va verso una nuova vita e il futuro nel quale c'è ancora un po' d'Azzurro. "Ne sono convintissima".