Laura Dahlmeier trovata morta dai soccorritori sul Laila Peak, a 5700 metri d’altezza: aveva 31 anni

Purtroppo è arrivata la terribile notizia che si temeva: Laura Dahlmeier, la 31enne alpinista tedesca che era stata una campionessa di biathlon plurimedagliata a Olimpiadi e Mondiali, è morta sul massiccio del Karakorum, in Pakistan. La donna non è sopravvissuta alla frana che l'aveva travolta mentre era impegnata nella scalata del bellissimo e temibile Laila Peak, una delle montagne simbolo della sfida dell'uomo alla montagna, con le sue grandi difficoltà anche per alpinisti esperti. Inutili i soccorsi, che sono riusciti solo ad accertare la morte dell'atleta.
Laura Dahlmeier è morta a 31 anni, travolta da una frana sul Laila Peak in Pakistan
Che la vicenda con ogni probabilità sarebbe finita in tragedia si era capito dalle prime notizie diffuse ieri dopo che il corpo della Dahlmeier era stato individuato dall'alto. Laura giaceva esanime, apparentemente "senza segni di vita". Era dunque "almeno gravemente ferita", diceva la nota diffusa dal suo entourage, che si sforzava di lasciare uno spiraglio di speranza, almeno finché non si fosse riusciti ad arrivare sul luogo dell'incidente.
L'alpinista tedesca, che Reinhold Messner aveva descritto come "eccellente", era arrivata vicinissima alla vetta: l'incidente è accaduto – lunedì intorno a mezzogiorno – a 5700 metri d'altezza, dunque ad appena 300 metri dalla cima (il Laila Peak è alto 6096 metri). Questa montagna, tanto affascinante col suo profilo inconfondibile a forma di lancia dritta verso il cielo, è anche molto pericolosa, come dimostrano altre vittime che ha mietuto in passato, oltre al fatto che non sono molti gli scalatori che l'hanno domata.
La compagna di scalata della Dahlmeier è stata più fortunata, riuscendo a scampare alla morte: è stata lei a lanciare subito una richiesta di soccorso. Ma le operazioni sono state rese difficili dal vento molto forte e dalla scarsa visibilità: impossibile usare gli elicotteri, l'unica opzione possibile è stato allestire una squadra di salvataggio via terra. Tutto inutile: Laura era già morta a causa dell'impatto della frana.
Chi era Laura Dahlmeier, una delle biathlete più forti della storia
Laura Dahlmeier, nata il 22 agosto 1993 a Garmisch-Partenkirchen in Germania, è stata una biathleta tra le più titolate della sua generazione. Inizia a praticare biathlon a 7 anni, dopo aver sperimentato anche lo sci alpino. Nel 2011, a 18 anni, vince tre ori (individuale, sprint e staffetta mista) al Festival Olimpico della Gioventù Europea a Liberec. Nel 2012/13 debutta in Coppa del Mondo di biathlon, ottenendo il settimo posto a Oslo e la prima vittoria a Sochi. Nello stesso anno domina i Mondiali juniores di Obertilliach con tre ori (individuale, sprint, staffetta) e un argento (inseguimento).
Partecipa alle Olimpiadi di Sochi del 2014, con un 13° posto nell'individuale come miglior risultato, ma è nel 2015 che ottiene il primo successo in Coppa del Mondo a Nove Mesto. La stagione 2016/17 è il suo apice: vince la Coppa del Mondo generale, quella di individuale e di inseguimento, oltre a cinque ori e un argento ai Mondiali di Hochfilzen, diventando la prima biathleta a vincere cinque ori in un'unica edizione iridata. Nel 2018, alle Olimpiadi di Pyeongchang, fa la storia vincendo l'oro in sprint e inseguimento (prima donna a fare doppietta) e il bronzo nell'individuale.

Nella sua carriera la Dahlmeier ha ottenuto complessivamente venti vittorie in Coppa del Mondo, due ori e un bronzo olimpici, sette ori, tre argenti e cinque bronzi mondiali. Nonostante problemi fisici nel 2018/19, vince ancora ad Antholz e ottiene due bronzi ai Mondiali di Ostersund. Si ritira a soli 25 anni nel maggio del 2019, sentendo di aver raggiunto tutti i suoi obiettivi sportivi. Dopo il ritiro, si dedica alla sua passione per la montagna, diventando guida alpina e sciistica certificata nel 2023. Vince gare di trail running come il Basetrail XL e il Karwendelmarsch, stabilendo record, e scala cime come il Pik Korschenewskaja (7105 metri) e l'Ama Dablam (6814 metri), quest'ultima con un tempo record per una donna.