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Egonu querela Vannacci, nel libro ha scritto: “I suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità”

Paola Egonu ha querelato il generale Vannacci: al centro della querela sono contestate frasi sui “tratti somatici” della forte pallavolista italiana.
A cura di Vito Lamorte
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Paola Egonu ha querelato il generale Roberto Vannacci. Al centro della querela sono contestate frasi sui “tratti somatici” dell’atleta. La stella della pallavolo italiana ha depositato a Bergamo l'atto, che ed è stato trasmesso a Lucca per competenza territoriale poiché il militare risiede a Viareggio: la forte giocatrice della Pro Victoria Monza ha contestato contenuti sui “tratti somatici” nei suoi confronti presenti nel libro pubblicato dal generale nato a Spezia.

Nel libro ‘Il Mondo al Contrario' Vannacci su Egonu ha scritto: “Anche se è italiana di cittadinanza, è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità”. A presentare la denuncia un collega del militare: si tratta di Luca Comellini, maresciallo in congedo dell’aeronautica e al vertice del Sindacato dei militari per la tutela dei cittadini in difesa. Al centro della denuncia anche argomentazioni e modi definire gli omosessuali.

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Questo il brano che riguarda gli omosessuali nel libro: "Dobbiamo ricorrere ad un idioma straniero e chiamarli gay perché i vocaboli esistenti sino a pochi anni fa nei dizionari sono considerati inappropriati, se non volgari ed offensivi. Pederasta, invertito, sodomita, finocchio, frocio, ricchione, buliccio, femminiello, bardassa, caghineri, cupio, buggerone, checca, omofilo, uranista, culattone sono ormai termini da tribunale, da hate speech, da incitazione all’odio e alla discriminazione e classificati dalla popolarissima enciclopedia multimediale Wikipedia come lessico dell’omofobia".

Il pubblico ministero ha deciso per l’archiviazione ma la decisione è stata impugnata dalla pallavolista, che ora attende la decisione del GUP: quest'ultimo dovrà decidere se procedere con l’archiviazione o se disporre il giudizio per Vannacci.

Una nuova indagine per il generale Roberto Vannacci, che dovrà fronteggiare altre tre inchieste: una davanti alla procura militare, una davanti a quella ordinaria e una alla Corte dei Conti.

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Nell’esposto si sottolinea come nelle forze armate prestino servizio molti italiani di etnie diverse e da qui deriva l’ipotesi sottoposta alla pm militare Maria Assunta Fosso di "istigazione ai militari a violare le leggi" e altri reati, tra cui la diffamazione aggravata.

Il generale Vannacci rischia una condanna a un anno e sei mesi di carcere e una multa fino a 6 mila euro.

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