21 CONDIVISIONI

Alex Schwazer torna ad allenarsi e punta Rio 2016

L’altoatesino, squalificato fino al 29 aprile 2016, si allenerà con il professor Sandro Donati, il guru dell’antidoping.
A cura di Alessio Morra
21 CONDIVISIONI
Immagine

Alex Schwazer vuole tornare a disputare le Olimpiadi e per fare questo e per rilanciare la sua immagine ha deciso di lavorare assieme al professor Sandro Donati, uno dei massimi esperti della lotta al doping. Per Schwazer prendere parte a Rio 2016 sarà durissima, perché la squalifica scade il 29 aprile 2016 e in pochissimi mesi l’altoatesino dovrà guadagnarsi la qualificazione ai Giochi. Schwazer, medagliato a Pechino 2008, è parso molto motivato e ha spiegato perché ha scelto di collaborare con Donati: “Senza il progetto che abbiamo costruito assieme forse non sarei tornato. Sarebbe stato insopportabile tornare e sentirsi dire ‘sei dopato’. Così sfido i dubbi. Mi sono messo nei panni dei miei colleghi. La mia idea è di tornare a sfidare avversari e cronometro, ma anche ribaltare la mia credibilità. Voglio fare qualcosa che va oltre ciò che gli atleti fanno a livello di antidoping. Non ho paura, perché ho vinto le mie gare importanti senza doping. Già alla prima gara sarò più motivato di quando dovevo andare a Londra.”

“Alex sempre disponibile per i controlli” – Donati ha rivelato che l’atleta sarà disponibile sempre per un controllo antidoping a sorpresa: “Alex ha garantito collaborazione con l’autorità giudiziaria e sarà disponibile a essere controllato in ogni momento. Io avevo chiesto a Schwazer alcune cose e lui ha accettato. Questo è un episodio coerente con la mia storia, è una rottura di continuità ma il tempo lo richiede. Non ci sarà una finestra oraria sui controlli, l’ora quotidiana in cui atleta si rende disponibile per il controllo. Sarà disponibile in ogni momento per sua stessa volontà.”. Schwazer lavorerà anche con l’esperto di marcia Mario De Benedictis.

L’ok di Malagò – Ha dato la benedizione alla nuova coppia dell’atletica anche il presidente del Coni Giovanni Malagò: “Sogno di dire bravi a tutti e due. A Schwazer perché è riuscito a coinvolgere Sandro Donati in questa impresa per dare credibilità alla figura dello sportivo, che non sembrava indispensabile, e a Donati per essersi messo al servizio di una causa che può essere d’esempio per tanta gente che in passato ha avuto problemi analoghi.”

21 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views