Alex Schwazer indagato dalla Procura di Roma per doping

Dalla gioia della medaglia d'oro nella prova dei 50 km a Pechino 2008 all'onta di Londra 2012. Quella legata alla figura di Alex Schwazer è stata la pagina nera che ha macchiato lo sport italiano alle recenti Olimpiadi, una vicenda che continua ad avere eco ancora oggi. Dopo l'esclusione dai giochi olimpici perché trovato positivo all'EPO ai test antidoping, ora l'ex atleta azzurro è formalmente indagato dalla Procura di Roma. I fascicoli della Procura antidoping del Coni sono stati recapitati ai magistrati della Capitale, ma a breve la documentazione potrebbe essere trasmessa agli uffici di Bolzano, la prima Procura ad aver avviato un'inchiesta per frode sportiva all'indomani della confessione del marciatore italiano. Il doping, reato legato alla frode sportiva, prevede pene tra i tre mesi e tre anni di reclusione. Dopo la squalifica Schwazer ha confessato pubblicamente in conferenza stampa l'utilizzo di sostanze proibite ed ha affermato di voler chiudere definitivamente con lo sport. L'atleta è stato estromesso dall'Arma dei carabinieri e su di lui indaga anche il tribunale militare.