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Isaac Del Toro, talento forgiato dalle avversità: “Ha sofferto di osteoporosi e tumori alle ossa”

Isaac Del Toro si è fatto conoscere per il suo talento cristallino sulle strade dei Giro d’Italia. Ma quasi nessuno conosce la sua storia, raccontata da papà Josè e fatta di privazioni, povertà e gravi problemi di salute: “Ne è uscito facendo di tutto, non abbiamo mai ricevuto alcun aiuto”
A cura di Alessio Pediglieri
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Isaac Del Toro è sbocciato all'ultimo Giro d'Italia: a soli 21 anni si è preso un primo spazio nella storia del ciclismo mostrando parte delle sue potenzialità, che sta crescendo all'ombra dei grandi campioni, tra cui uno in particolare, Tadej Pogacar, è il suo capitano alla UAE Emirates. Dell'emergente talento del ciclismo professionista si sa tutto in corsa, molto meno sulla vita privata e del suo passato, vissuto in un Messico che non ha alcuna tradizione ciclistica anche per colpa di leggi assurde, le difficoltà economiche di una famiglia che ha provato a sostenerlo in ogni modo e le gravi difficoltà di salute che lo hanno accompagnato da ragazzino, come i problemi di osteoporosi con ossa fragili che ancor oggi ne aumentano il rischio di eventuali facili fratture.

Del Toro e il Giro 2025: il peggio e il meglio di un talento emergente

Dopo Tirana, Isaac Del Toro sembrava il nuovo fenomeno assoluto del ciclismo mondiale, vestendo la maglia rosa, affrontando e mettendo in fila tutti i propri avversari, sia che fossero compagni di squadra (come lo spagnolo Ayuso, declassato da capitano a gregario, fino al ritiro) sia che vantassero curriculum ed esperienza da vendere (in primis Roglic, candidato numero uno al successo finale, poi Carapaz vecchia volpe già trionfante in un Giro d'Italia). A Roma, però, lo stesso ragazzino di soli 21 anni che aveva tanto entusiasmato ha subito la gogna sportiva e mediatica di aver perso la corsa a favore di Simon Yates all'ultima tappa decisiva, sull'ultima salita, peccando per alcuni di presunzione, per altri di intelligenza. Nel mezzo, tre settimane in cui il campioncino messicano ha messo in luce pregi e difetti, con la grane certezza di aver mostrato al mondo dei pedali un futuro più che vincente.

Il racconto di papà José: "Aveva tumori alle ossa, anche un buco nella mascella"

Di Del Toro si sa dunque tutto quando è in gara, i suoi pregi (tantissimi) e i suoi difetti (in via di miglioramento) ma poco si conosce di un ragazzo di soli 21 anni ma che sembra molto più grande della sua età. A svelare retroscena che ne confermano e – in qualche modo – aumentano le sue capacità è stato papà José che si è soffermato su argomenti meno conosciuti con la giornalista freelance Katy López. E per alcuni versi anche drammatici,  come i problemi di salute che ha dovuto affrontare per essere oggi ciò che tutti apprezziamo: "Le persone non sanno ad esempio che soffriva di osteoporosi da molti anni, che aveva tumori alle ossa, aveva anche un buco nella mascella. Da subito ci ha provato così tanto… ha usato farmaci, integratori, pur di uscirne. Spesso prodotti e cure anche molto difficili da pagare, perché il corpo di un super atleta non ha bisogno solo di fagioli… Necessita costantemente di molti soldi per avere consulenze, assumere determinati farmaci, scegliere gli integratori, effettuare esami… E a noi non è mai stato regalato nulla".

Le enormi difficoltà economiche: "Molti suoi coetanei hanno dovuto abbandonare"

Il pensiero fila dritto al famoso incidente del femore che condizionò l'inizio della carriera di Isaac Del Toro: avvenne nell'estate del 2022, quando aveva appena diciotto anni e subì la frattura del femore dopo una caduta mentre si allenava con l'AR Monex Pro Cycling Team, la sua squadra messicana in cui era cresciuto prima di venire ingaggiato dalla UAE. Un infortunio che con il senno del poi richiama i racconti di papà Josè: "Abbiamo faticato moltissimo, non eravamo nessuno, abbiamo fatto sacrifici enormi per vedere Isaac correre. E la frustrazione è pensare che decine e decine di suoi compagni non siano riusciti, per gli stessi problemi che hanno dovuto affrontare, hanno dovuto rinunciare e abbandonare il ciclismo".

Del Toro e le leggi della Federciclismo messicana: "Vendono licenze di anno in anno…"

Problemi, ricorda amaramente Isaac Del Toro non solo finanziari: "Solo perché avevamo avuto la fortuna di essere nella Monex non significa che avessimo tutto. Nessuno non ci ha regalato nulla… Mi tornano in mente mille ricordi… Ora c'è chi si riempie la bocca, parlando di cifre enormi, milioni e milioni… La verità? Non conosco un ciclista uno, a cui siano stati pagati viaggio, biglietto aereo o iscrizione. Ho sempre faticato tantissimo con i miei figli e non ho mai ricevuto alcun aiuto di alcun tipo". Nemmeno da parte della Federciclismo messicana che ora si vanta dei successi di Isaac: "Provo tristezza e sconcerto sentire certe cose… La verità è decisamente differente. Il Messico ancora oggi è l'unico Paese in cui ti vendono il numero di licenza, ogni anno ripartendo da capo. In tutto il mondo, il tuo numero di licenza è a vita, quindi l'UCI conosce tutta la tua carriera. Ed è per questo che l'UCI non sa nulla dei ciclisti messicani ma la situazione resta uguale…"

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