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Nazionale francese di rugby condannato per violenza domestica: è stato inchiodato da un video

Mohamed Haouas dovrà adesso scontare un anno di carcere per aggressione nei confronti della propria fidanzata. Ma non è la prima volta che ha guai sia con la giustizia ordinaria sia con quella sportiva.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il nazionale francese di rugby Mohamed Haouas è stato condannato a un anno di detenzione per violenza domestica dopo essere stato denunciato dalla sua ragazza. Per il pilone dei transalpini è solamente una delle tante intemperanze che ne hanno caratterizzato la vita dentro e fuori il campo, evidenziando un temperamento violento e spesso oltre il consentito.

Venerdì scorso il 23enne rugbista era stato arrestato con l'accusa di aver picchiato la sua compagna all'interno di un centro commerciale. Una violenza aggravata da futili motivi che ha messo spalle al muro il giocatore anche grazie ad un filmato delle telecamere interne dell'esercizio commerciale che lo hanno inchiodato. Nel giro di pochi giorni, così, è arrivata la sentenza e la condanna, ad un anno di carcere che pone fine anche alle speranze di poter partecipare alla prossima Coppa del Mondo di settembre.

Di fronte alla denuncia della ragazza e al processo, la federazione francese di rugby ha subito preso le distanze da Haouas, definendo il suo comportamento "inammissibile e incompatibile con la rappresentanza del nostro paese a livello internazionale". Durante le udienze in tribunale, Haouas ha aggravato la propria posizione con tentativi maldestri di difesa che hanno portato la Corte alla decisione di condannarlo: "Ha tutto il diritto di fumare ma il problema è che mi ha mentito" ha spiegato il rugbista. Infatti, il problema che ha svegliato la violenta reazione del giocatore, 122kg e 185cm d'altezza, verso una ragazzina esile è stato averla scoperta con una sigaretta. "Mi sono detto che se può mentire sulla sigaretta, potrebbe mentire anche su altre cose". E giù botte.

In un filmato utilizzato dal tribunale per confermare la condanna di Haouas, si vede l'atto improvviso di violenza da parte del giocatore sulla fidanzata. Il tutto ripreso da alcune telecamere a circuito chiuso del centro commerciale che hanno inchiodato il 29enne: la ragazza, nel tentativo di sottrarsi alle percosse, cerca di scappare e scivola a terra dove viene presa a schiaffi per poi essere alzata di peso e trascinata via.

Davanti a tali scene il pm aveva dichiarato da parte sua che "i fatti erano intollerabili e che le vittime andavano protette. C'è il rischio di recidiva, lei ha paura perché la scena è estremamente violenta. Ci sono cose che preoccupano, in un grosso rischio di ripetizione dei fatti. Non si è ancora capito perché ha agito così e nemmeno perché non lo dovrebbe fare più. È impulsivo, incapace di trattenersi, di controllarsi". Per questo, l'accusa aveva chiesto 18 mesi di carcere contro Haouas.

Ma per Haouas non è una novità dover fare i conti con la giustizia, che sia ordinaria o sportiva, poco importa. Il giocatore francese attende anche la deliberazione di un altro caso, dove è stato accusato di violenza pubblica, a seguito di una serie di furti con scasso risalenti nel 2014. Reato per il quale l'accusa ha chiesto nei suoi confronti una condanna a due anni di reclusione.

Non solo fuori ma anche in campo Haouas ha una fama che lo precede: è stato il primo rugbista espulso per ben due volte nel Sei Nazioni. Era capitato una prima volta nel 2020 stendendo al suolo con un pugno Jamie Ritchie. Poi nell'ultima edizione, 2023, con un altro rosso per una testata a Ben White. In entrambe occasioni, due avversari scozzesi

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