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Opinioni

Spider Truman: un eroe, una bufala o addirittura un salvagente per la casta?

Il caso del momento, ovvero la pagina facebook che “svela i segreti della casta”, continua a far discutere: Wikileaks in salsa romana, colossale bufala, qualunquismo allo stato puro o vera e propria bocca della verità su uno degli “scandali” della politica italiana?
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Parlamento

Una pagina facebook, un blog, oltre 200mila contatti in pochi giorni e l'attenzione di media ed opinione pubblica dell'intero Paese: no, non stiamo parlando dell'elezione del Presidente del Consiglio, nè dell'uscita di un nuovo kolossal americano e nemmeno di un matrimonio reale o del vincitore della nuova edizione del Grande Fratello. Il caso del momento ha invece il nome "letteral – cinematografico" di Spider Truman, creatore di una pagina facebook, in boost al momento, denominata "I segreti della casta di Montecitorio". La storia ormai la conoscete a memoria, con il precario "licenziato dopo 15 anni di precariato in quel palazzo, (che ha) deciso di svelare pian piano tutti i segreti della casta.

Tuttavia, sono molti i punti oscuri, le perplessità e francamente anche le "meritevoli obiezioni che meritano una attenta considerazione", come segnalato da bloggers, commentatori ed esperti di social media. Cominciamo però da un punto femo, sul quale sembrano convergere un po' tutti e che sinceramente pare davvero fuori discussione: la "situazione" della politica italiana è davvero insostenibile e, come sottolineato da Rizzo e Stella sul Corriere, i nostri rappresentanti "non possono chiedere ai cittadini di fidarsi ancora". Non è sostenibile che mentre la manovra massacra i ceti medi e i dipendenti statali subiranno complessivamente un impoverimento medio di oltre 200 euro al mese (fonte CGIL) due emendamenti cancellino i tanto sbandierati "tagli alla casta". Non è accettabile che mentre la scure tremontiana si abbatte sulle pensioni, si continuino ad ignorare le rilevazioni di organismi indipendenti che rivelano i doppi, a volte tripli e quadrupli, incarichi lautamente remunerati dei nostri rappresentanti. Non è comprensibile il persistere di privilegi imbarazzanti dopo almeno un decennio di "tagli alla spesa corrente per non mettere le mani nelle tasche dei cittadini" (tanto per rimanere in tema di litanie insopportabili e nauseanti). Non è rinviabile una seria riflessione sul complesso dei costi della politica e sul senso stesso della rappresentanza istituzionale, a maggior ragione in una contingenza economica che definire preoccupante è quantomeno riduttivo.

Insomma, la misura è colma e una inversione di rotta non è più eludibile anche perchè, tanto per citare ancora Rizzo e Stella:

Come possono imporre «subito» i ticket sanitari fino a 45,5 euro a operai e impiegati rinviando a «domani» (quando?) l'inasprimento del costo a carico dei parlamentari dell'assistenza sanitaria integrativa? Come possono imporre «subito» un taglio alla rivalutazione delle pensioni oltre i 1.400 euro rinviando a «domani» (quando?) quello dei vitalizi loro, che nel 2009 hanno pesato per 198 milioni di euro e pochi mesi fa sono stati salvati con voto plebiscitario dalla proposta che voleva trasformarli in pensioni «normali» soggette alle regole comuni?

Detto questo, per quanto possa sembrare una puntigliosa precisazione, crediamo davvero che il valore delle "rivelazioni" della gola profonda di Montecitorio risieda (quasi) esclusivamente nel carattere "genericamente qualunquista" delle sue confessioni. Già, perchè sono almeno tre gli aspetti della vicenda che non convincono per nulla e che influiscono in maniera determinante sulla considerazione generale della pagina che svela i segreti della Casta.

IL PRECARIO LICENZIATO – Che si tratti di una storia così banale da sembrare artatamente costruita è il sospetto che circola in Rete da qualche ora. In effetti non sarebbe la prima volta che un ex dipendente del Parlamento, oppure un portaborse sottopagato, riveli ai media particolari riservati e aspetti oscuri delle stanze dei bottoni (a memoria ricordiamo un paio di inchieste di Report e qualche servizio de Le Iene). Tuttavia ad autorizzare qualche sospetto è in primis la precisa indicazione dei 15 anni di precariato seguiti da licenziamento: insomma o c'è qualcosa che non va, oppure con questi riferimenti l'identità di Spider Truman non è destinata a restare a lungo segreta. Poi c'è anche un altro aspetto a raffreddare l'entusiasmo per questa sorta di nuovo "Assange dell'Italia migliore". Come sottolineato da un interessante pezzo di Arianna Ciccone su Valigiablu: "Perché lo fa? Perché ne sente l'urgenza morale? Il disgusto è arrivato a un punto che proprio non ne può più? No, perché è stato licenziato dopo 15 anni di precariato. Hai cercato di essere assorbito dal sistema marcio che ora denunci, non sei stato assunto e quindi hai deciso di rivelare sprechi e vergogne della casta. Ma se allora ti avessero assunto, questa pagina non sarebbe mai stata creata?"

LE RIVELAZIONI – BOMBA: Al di là dell'esistenza reale o presunta del precario e del "problema morale" (che in tutta franchezza interessa relativamente poco chi scrive), è però importante valutare nel dettaglio l'operato del whistlebowler di facebook. E' quantomeno poco plausibile che chi ha condiviso 15 anni di nefandezze, truffe, privilegi, avendo a disposizione una mole enorme di materiale, conoscendo nomi, numeri, riferimenti, moventi e ragioni profonde di un intero sistema, nonostante ritenga di essere protetti dall'anonimato, dal filtro mediatico e dal fuoco di sbarramento di centinaia di migliaia di cittadini, non sia in grado di fornire altro che una decina di foto, fatti già conosciuti e qualche documento sbiadito. Per intenderci, siamo pronti a ricrederci in qualunque momento, ma per ora non possiamo esimerci dal sottolineare che mostrare qualche "convenzione" con case automobilistiche o aziende di telecomunicazione, riportare voci di corridoio, insinuare pratiche e diffondere dicerie senza portare uno straccio di prova non ha davvero nulla del clamoroso o dell'oggettivamente rilevante. Altro discorso è quello relativo ai dati snocciolati e alle statistiche riportate, anche se viene da chiedersi se Spider Truman si renda conto di essere in ritardo di qualche anno rispetto alle inchieste condotte (con ben altro piglio e con un metodo certamente più scrupoloso e proficuo) dai soliti Rizzo e Stella, ma anche rispetto alle inchieste de l'Espresso, ai dossier di Report e alle analisi di commentatori come Maltese e Diamanti. Insomma, in buona sostanza: se conosce nomi, riferimenti e "fatti", li tiri fuori, senza giri di parole e licenze pseudo poetiche, ma soprattutto risparmiandoci quest'odioso "gioco di rimandi" degno di una telenovela o di alcune pagine di grande successo sui social network (sarà un caso…). E pazienza se ci toccherà leggerle sul suo blog…guarda caso una subitanea novità dell'ultima ora…

LO SPETTRO DELL'ANTIPOLITICA, LA DEMAGOGIA E LA CREDIBILITA' DELLA RETE: Non c'è dubbio sul fatto che la diffusione delle informazioni, la condivisione di contenuti e l'apertura al dialogo avvenute grazie alla diffusione dei social network e ad una vera "osmosi tra la società e la Rete" siano delle vere e proprie conquiste epocali. E c'è già molta letteratura e saggistica sul ruolo del Web, di twitter e di facebook in particolare, ad esempio nelle rivoluzioni nel Nord Africa, nella diffusione capillare delle rivelazioni di Wikileaks e nel nostro piccolo, del risultato al referendum del 12 e 13 giugno, tanto da rendere superflua ogni considerazione di carattere specifico. Uno dei caratteri essenziali però, affinchè restino intatti il potenziale ed il valore della nascita / divulgazione / diffusione di idee, progetti e contenuti attraverso i nuovi canali è certamente il mantenimento di credibilità, veridicità, affidabilità: insomma, della reputazione. Ed è chiaro che in tal senso il discorso è lungo e complesso, con la sensazione che si tratti della "partita" decisiva che si gioca nel campo dell'informazione e della comunicazione. Riuscire a veicolare in maniera pur massiccia informazioni complesse, stimolare la diffusione ed il confronto senza banalizzare il contenuto, fornire agli utenti gli strumenti per discernere qualunquismo e demagogia: ecco i passi fondamentali per uscire dallo stato embrionale in cui si trova il rapporto fra nuovi media ed informazione in Italia. E siamo davvero sicuri che il modello da seguire sia quello della demagogia, della banalizzazione e del qualunquismo anonimo dello Spider Truman di turno?

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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