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I leoni di Sicilia, la recensione della serie tratta dal libro di Stefania Auci

La serie debutta su Disney+ a partire dal 25 ottobre con i primi 4 episodi (i restanti quattro disponibili dal 1° novembre) e Fanpage.it ha avuto la possibilità di vedere i primi tre episodi. Ecco cosa c’è da aspettarsi dalla trasposizione della fortunata saga di Stefania Auci.
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I leoni di Sicilia bastano poche inquadrature per far capire che si tratta di una grande storia. La serie debutta su Disney+ a partire dal 25 ottobre con i primi 4 episodi (i restanti quattro disponibili dal 1° novembre) e Fanpage.it ha avuto la possibilità di vedere i primi tre episodi. Dirige Paolo Genovese, che decide di mantenere i toni classici per una storia ambientata nell'8oo con una spruzzatina pop nelle musiche che non dispiace. Ma andiamo con ordine: per chi si fosse perso uno dei più grandi successi letterari degli ultimi 5 anni, I Leoni di Sicilia è un romanzo di Stefania Auci pubblicato nel 2019 per Editrice Nord. Un successo enorme da milioni di copie a cui ha fatto seguito L'inverno dei leoni.

L'inverno dei leoni la storia dell'ascesa della famiglia Florio la cui epopea parte da un terremoto a Bagnara, in Calabria, terra di Paolo e Ignazio, commercianti di spezie. Da quel momento, decisi a fuggire da quel luogo e alla ricerca di un riscatto sociale che sentono di meritare, comincia una fuga a Palermo insieme a Giuseppina, moglie di Paolo, e al piccolo Vincenzo. Partono con una bottega spelacchiata che riescono alla fine a trasformare in un'attività che li imporrà alla città di Palermo e in seguito, grazie alla crescita nel campo degli affari di Vincenzo, a tutta la Sicilia. Il nome della famiglia Florio si trasformerà nel nome di un impero.

La serie segue lo stesso andamento avvincente del libro, ma lo fa alternando i piani temporali e mischiando, soprattutto in apertura, tempo presente e passato. Vinicio Marchioni e Paolo Briguglia sono Paolo e Ignazio Florio: sono il fascino e l'eleganza di questa serie. Ester Pantano è una meravigliosa Giuseppina, moglie di Paolo, donna che ha sacrificato tutto per il bene della famiglia. Il dolore nel volto, in quelle occhiate così taglienti, è portatore di sventure e incapace di farle godere il frutto dei sacrifici di tutti. Tutto questo la rende, in questi primi tre episodi, probabilmente il miglior personaggio della serie. Altrettanto si può dire di Miriam Leone a cui tocca il ruolo di Giulia Portalupi, la donna che farà impazzire il Vincenzo adulto, interpretato da Michele Riondino, completamente a suo agio nella parte.

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Tre episodi sono soltanto un'occhiata, eppure siamo già in grado di esprimerci. La serie mantiene un ritmo sempre alto: ha una scrittura asciutta, semplice, lineare. Farà inorgoglire chi ha letto i libri di Stefania Auci, merito del lavoro di Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo, e catturerà all'istante chi del libro non ha mai sentito parlare dato che la storia dei Florio è una delle più incredibili tra le saghe familiari della nostra Italia. La scelta di utilizzare musiche pop del nostro tempo spezza con l'ambientazione, la scuote e la sveglia. Supermassive Black Hole dei Muse alla fine del primo episodio è qualcosa che non ti aspetteresti mai. Questa è un'ambiguità che piacerà anche al più scettico.

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Gennaro Marco Duello (1983) è un giornalista professionista. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa di Napoli. Lavora a Fanpage.it dal 2011. Ha esordito nella narrativa nel 2022 con il romanzo Un male purissimo (Rogiosi). California Milk Bar - La voragine di Secondigliano (Rogiosi, 2023) è il suo secondo romanzo.
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