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Temptation Island 2025

Temptation Island è ancora lo specchio dell’Italia: siamo tutti capaci di essere ridicoli in amore

Temptation Island funziona così bene perché è lo specchio dell’Italia: un Paese che vive di apparenze dove tutti fanno finta di essere quello che non sono.
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È tornato il momento d’oro per gli esperti-alto spendenti-laureati con l'aperitivo in mano, quelli che si mettono comodi sul divano di casa per guardare il loro guilty pleasure: Temptation Island. Sono gli stessi che sui social si indignano per il trash televisivo, che scrivono saggi sulla "televisione spazzatura" e che a cena dai suoceri hanno sostituito la dissertazione sui "danni della televisione commerciale” a quella sui “danni dei reel di TikTok”.

E poi, puntualmente, ogni giovedì sera sono lì. Con la scusa del "ma lo guardo per ridere" o del "è antropologia applicata". Bullshit, direbbero gli inglesi. Lo guardano perché sono uguali identici ai concorrenti che vanno a tradire nei villaggi. Chi snobba il programma partorito dalla mente geniale di Maria De Filippi sono gli stessi che hanno il matrimonio in crisi, che si mandano i messaggini di nascosto con la collega, che litigano per i soldi e che scoppiano per una cena dimenticata.

Ecco il vero motivo per cui Temptation Island macina ascolti (prima puntata del nuovo corso fa segnare 3.4 milioni e 28% di share): offre la possibilità di sentirsi superiori senza esserlo davvero. È il voyeurismo degli ipocriti, il godimento di chi pensa: "Almeno io non sono così volgare". Guardano Alessio che piange perché Sonia l'ha messo in un angolo chiedendo un falò di confronto, costringendolo a finire anzitempo la sua Disneyland personale e pensiamo che questo ragazzetto che fa i capriccetti non ha alcuna dignità. Nel frattempo noi magari siamo peggio, ma guardando nelle loro miserie sentiamo che sono più leggere le nostre. Stessa sostanza, diverso packaging.

Temptation Island funziona così bene perché è lo specchio dell'Italia: un Paese che vive di apparenze dove tutti fanno finta di essere quello che non sono. I concorrenti sono sinceri nella loro volgarità, chi guarda e fa lo snob non lo è quando si nasconde dietro una presunta eleganza. I concorrenti si lasciano in televisione urlando, chi li guarda divorzia con l'avvocato di famiglia dopo vent'anni di matrimonio finto. Chi è più onesto?

Il successo del programma non è dato dalla "antropologia del trash", come a qualcuno piace dire per darsi un tono e una giustifica. È dato dal fatto che tutti riconoscono se stessi in quei comportamenti, ma preferiscono riderne anziché ammettere di essere uguali. Non c’è niente di male a rispecchiarsi in quelle dinamiche. Siamo tutti umani, tutti fallibili, tutti capaci di essere ridicoli in amore.

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Gennaro Marco Duello (1983) è un giornalista professionista. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa di Napoli. Lavora a Fanpage.it dal 2011. Ha esordito nella narrativa nel 2022 con il romanzo Un male purissimo (Rogiosi). California Milk Bar - La voragine di Secondigliano (Rogiosi, 2023) è il suo secondo romanzo.
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