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Striscia la Notizia compie 35 anni: di cosa parlava la prima puntata in onda il 7 novembre 1988

In occasione dei 35 anni di Striscia la Notizia abbiamo visto integralmente la prima puntata del tg satirico andato in onda il 7 novembre 1988. Conducevano Ezio Greggio e Gianfranco D’Angelo, durava otto minuti e c’erano quattro veline. C’erano già le battute su Silvio Berlusconi, un segnale chiaro dello spirito irriverente e indipendente della trasmissione.
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Striscia la Notizia compie 35 anni: il 7 novembre 1988 andava in onda la prima puntata della prima storica edizione del programma di Antonio Ricci. È una giornata di grande festa e proprio durante la puntata che andrà in onda questa sera ci sarà uno spettacolare spot celebrativo con tutti i protagonisti dello show. Ma di che cosa parlava la prima puntata di Striscia la Notizia? Il sito ufficiale del programma l'ha pubblicata integralmente e noi l'abbiamo vista tutta. Ve la raccontiamo qui.

La prima puntata di Striscia la Notizia durò 8 minuti e andò in Italia 1

Per capire quanto tempo è passato e quante cose sono cambiate, vi basti pensare che la prima puntata di Striscia la Notizia non è andata in onda su Canale 5 bensì su Italia 1, la storica "rete giovane" di Fininvest/Mediaset. La prima edizione del programma di Antonio Ricci aveva anche la caratteristica di durare solo otto minuti e di essere composta esclusivamente da satira su attualità e politica. Come si evince dalla prima puntata, condotta da Ezio Greggio e Gianfranco D'Angelo, i servizi andati in onda commentavano le indagini di Ustica (con battute sull'allora ministro della difesa Valerio Zanone e un'imitazione del senatore Spadolini proprio dell'indimenticabile Gianfranco D'Angelo), le celebrazioni della rivoluzione russa, altri sulle notizie politiche dell'epoca, come la visita di Bettino Craxi, all'epoca presidente del Consiglio, a Berlino Ovest.

Le veline di Striscia la Notizia erano quattro

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Non tutti ricordano che le veline erano quattro. Le quattro ballerine entravano in studio grazie a uno scivolo posto ai lati del palchetto dove erano poste due scrivanie, una per ogni conduttore. A entrambi venivano recapitate appunto le "veline", le notizie con le battute e i servizi da lanciare. Un'altra caratteristica che si poteva già notare dalla prima puntata e che è rimasta più o meno inalterata negli anni successivi è l'utilizzo di spezzoni della commedia all'italiana come ritagli per commentare i servizi. Nella prima puntata, in relazione al commento sulla partecipazione di Enrico Montesano a una protesta contro la finanziaria, vediamo uno spezzone di un film proprio dell'attore romano. I collegamenti con gli inviati erano tutti realizzati dagli stessi Greggio e D'Angelo, in carne ed ossa – con collegamenti da Parigi, New York e Mosca – oppure nella forma di personaggi, come nel caso di Vittorio Orefice in collegamento da Montecitorio.

L'inviato da Montecitorio, Vittorio Orefice (Ezio Greggio)
L'inviato da Montecitorio, Vittorio Orefice (Ezio Greggio)

La battuta finale su Berlusconi

Quella prima puntata si chiude con Gianfranco D'Angelo che annuncia il programma a seguire, il telefilm "5 ragazze e un miliardario" commentando: "Praticamente, la vita di Berlusconi"Un segnale già chiaro dello spirito irriverente di Antonio Ricci: un'indipendenza assoluta nei confronti di tutto e di tutti che è rimasta intatta dalla prima puntata fino ad oggi. Non c'era ancora il Gabibbo, entrato in scena solo a partire dal 1° ottobre 1990. Antonio Ricci, nel libro Me Tapiro (Mondadori, 2017) ha spiegato come nasce quel pupazzo e perché: "A me interessava solo parodiare gli esternatori, i populisti catodici che in quegli anni, urlando, cominciavano a entrare nelle case dei telespettatori: parlo di Giuliano Ferrara, Vittorio Sgarbi, Gianfranco Funari, Michele Santoro. Chi poteva rappresentarli meglio di un pupazzo rosso che con gli occhi fuori dalla testa gridava: “Ti spacco la faccia”? Il Gabibbo è la pancia: non parla, rutta. Vuol significare che in tv qualunque banale pupazzo, se bercia o arringa moraleggiando, può ottenere il massimo della credibilità e popolarità". Va detto che poi quel personaggio, in 35 anni, ha cambiato forma e significato col cambiare della stessa società diventando anche un simbolo contro soprusi e truffe d'ogni tipo attraverso l'istituzione del centralino "SOS Gabibbo".

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Anche il Gabibbo, insieme a tutti gli inviati e i conduttori Sergio Friscia e Roberto Lipari, sarà nello spot celebrativo che sarà trasmesso nella puntata di questa sera.

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