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Opinioni

Andrea Giambruno e il “fuori onda” killer, l’arma infallibile di Striscia La Notizia da 30 anni

La pubblicazione dei fuori onda di Striscia su Giambruno genera la notizia dell’anno. L’annuncio con cui Meloni mette fine alla relazione con il compagno dimostra l’efficacia di uno strumento televisivo micidiale, che fa vittime senza lasciare traccia e che si conferma il format più longevo della Tv italiana.
A cura di Andrea Parrella
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Gossip, politica, televisione. Nella fine della relazione tra Giorgia Meloni e Andrea Giambruno c'è tutto quel che serve a dare forma alla notizia dell'anno, almeno per l'Italia. È innegabile che il tutto, almeno per quel che riguarda il dibattito pubblico, sia scaturito dai fuori onda di Striscia La Notizia, che hanno esposto Giambruno a pubblico ludibrio portando alla drastica scelta di Meloni di annunciare pubblicamente la fine della sua relazione decennale con il compagno.

Antonio Ricci, negli ultimi minuti, ha commentato la decisione della premier dicendo di averle fatto un favore, ma è curiosità lecita chiedersi se quello che abbiamo visto a Striscia La Notizia nelle ultime sere sia causa o effetto di questo caos e, soprattutto, quanto possano aver pesato sulla vicenda gli equilibri politici della maggioranza, con un presumibile intreccio tra Mediaset, Forza Italia e Fratelli d'Italia, il partito di Meloni.

Nel corso degli anni Antonio Ricci ha fatto del fuori onda una sua arma, uno strumento televisivo infallibile e inesauribile che col tempo è riuscito, più di ogni altro servizio o inchiesta, a creare dei meme (è il caso di Emilio Fede) o a compromettere pesantemente la reputazione di conduttori in ascesa come nel caso di Flavio Insinna.

Il fuori onda è uno strumento micidiale nella modalità adottata da Striscia La Notizia perché, solleticando l'idea di un occhio presente là dove non dovrebbe esserci, dello svelamento della vera identità di qualcuno a dispetto della finzione "in onda", trova il suo alibi nell'effetto roboante di ciò che fa emergere che è molto più rilevante del peccato di curiosità commesso. Il caso Giambruno lo dimostra, l'effetto a catena che ne deriva è un vero e proprio caso politico che legittima la pubblicazione stessa di un fuori onda in cui le parole gravi del conduttore vengono montate a ripetizioni, le gestualità e le espressioni rozze rimarcate da effetti audio ridondanti e ridicolizzanti, come è proprio di Striscia. Insomma se a fasi alterne ci si chiede come sia possibile che la televisione di Ricci continui a funzionare nonostante siano passati 30 anni, di come sia concepibile questa inesauribilità per un mezzo in cui anche i più grandi successi si usurano, il modo in cui Striscia ha reso il "fuori onda" un format è una risposta.

Giambruno ne esce a pezzi, ma chi ha dato l'ok per una pubblicazione di questo tipo? Antonio Ricci e la sua squadra hanno agito in totale autonomia o sono stati ingranaggio cruciale di una manovra più ampia di tipo politico? I fuori onda sono stati segnalati dagli stessi colleghi di Giambruno – che stando a quanto si vede dagli stessi filmati non sembra essere un campione di simpatia, oltre ad essere il compagno della premier – oppure la fonte della segnalazione è ai piani più alti dell'azienda? Le domande che circolano sono sostanzialmente queste.

Difficile che nessuno sapesse dell'esistenza dei filmati di Giambruno prima della messa in onda, per quanto non si possa escludere del tutto. I comportamenti in cui il giornalista è immortalato potrebbero penalizzare l'immagine di Mediaset e non è da respingere, come Dagospia sostiene, che l'azienda decida di utilizzare questi elementi per motivare l'allontanamento dello stesso giornalista dall'azienda dopo la decisione già presa di sospenderlo dalla conduzione di Diario del Giorno. L'uscita di Meloni con il suo post di addio è invece una necessaria mossa di comunicazione, con cui prova a prendere le redini della vicenda e ridurre i danni che i fuori onda avrebbero potuto determinare sulla sua reputazione se fosse andata avanti con il silenzio. Ora Giambruno è letteralmente solo, ennesima vittima del format più efficace della Tv italiana.

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"L'avvenire è dei curiosi di professione", recitava la frase di un vecchio film che provo a ricordare ogni giorno. Scrivo di intrattenimento e televisione dal 2012, coltivando la speranza di riuscire a raccontare la realtà che vediamo attraverso uno schermo, di qualunque dimensione sia. Renzo Arbore è il mio profeta.
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