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Striscia La Notizia, chiude il bar dell’Agenzia delle Entrate che non faceva scontrini

Nella puntata in onda questa sera, venerdì 21 aprile, Ghione e le telecamere di Striscia mostreranno il bar chiuso, con le luci spente, il frigo vuoto e il barista “possibile stragista” intento a riempire gli scatoloni.
A cura di Andrea Parrella
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Svolta nella vicenda del bar dell'Agenzia delle Entrate che non fa scontrini. A distanza di un mese dal primo servizio di Striscia la notizia, chiude il bar pizzicato a non fare scontrini all’interno dell’Agenzia delle Entrate di Roma. La vicenda, seguita dall'inviato Jimmy Ghione, aveva portato a una pesante aggressione per lui e il suo cameraman , con tanto di minacce di morte da parte del barista: "Prendo il coltello e ti ammazzo", aveva detto inseguendo il noto volto della trasmissione di Canale 5 e l'operatore che era al suo seguito.

Il servizio del 21 aprile

Nella puntata di Striscia in onda questa sera, venerdì 21 aprile, Ghione e le telecamere di Striscia mostreranno il bar chiuso, con le luci spente, il frigo vuoto e il barista “possibile stragista” intento a riempire gli scatoloni. Uno sgombero confermato anche dalle testimonianze di alcuni dipendenti, mentre una guardia giurata, quando gli viene chiesto come fosse possibile che all’Agenzia nessuno sapesse che il bar non faceva gli scontrini, commenta sibillino: "Ci andavano tutti i dipendenti… è con loro che io me la prendo maggiormente: qui, dal semplice usciere al dirigente, sono tutti Polizia Tributaria".

Una vicenda andata avanti per quattro anni

Nel primo servizio dell'inviato di Striscia era evidente quanto accadesse tutti i giorni all'interno di quell'esercizio commerciale che, ironia della sorte, si trovava proprio all'interno degli uffici dove gli italiani pagano le tasse: scontrini inesistenti per molti clienti sia per caffè, ma anche per panini e tramezzini. Insomma, tutto in nero all'interno della sede di un'agenzia che dovrebbe combattere l'evasione fiscale. Tale usanza, come specificava proprio Jimmy Ghione nel suo servizio, era stata documentata in giorni diversi da diversi complici. Nel 2018 come nel 2023, a distanza di quasi cinque anni.

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