Selvaggia Lucarelli: “A Ballando rivalità velenosa. Paolo Belli? Si entra umili poi ci si crede Can Yaman”
Selvaggia Lucarelli ha commentato l'edizione di Ballando con le stelle che si sta avviando ormai al termine. Sabato 20 dicembre, infatti, andrà in onda la finale del programma condotto da Milly Carlucci. La giurata ne ha parlato sul suo profilo Instagram, descrivendo la rivalità tra i concorrenti come "velenosa e inquinata da chiacchiere e antipatie". Poi è tornata sullo screzio avuto con Paolo Belli: "Si entra umili poi ci si convince di essere Can Yaman".
Selvaggia Lucarelli commenta Ballando con le stelle 2025 a un passo dalla finale. La giurata ha spiegato che quest'anno la rivalità si è sentita maggiormente rispetto al passato. Ed è stata "più velenosa del solito, inquinata da chiacchiere, antipatie, complottismo". Quanto alle critiche rivolte al programma da parte degli spettatori che ritengono che si balli poco ma si facciano tante polemiche, ha commentato:
Le polemiche sono sempre state un elemento di Ballando. È una competizione come Sanremo. Se non ci fossero discussioni sarebbe una tombolata tra parenti.
Ha precisato anche che Ballando con le stelle non è una semplice gara di ballo, altrimenti il programma non durerebbe più di 40 minuti: "È TV e la Tv si fa anche con le chiacchiere, le battute, gli scambi, la narrazione personale, il talento. C'è chi lo sa fare e chi no".
Selvaggia Lucarelli e lo screzio con Paolo Belli. Nella scorsa puntata, Selvaggia Lucarelli ha avuto uno screzio con Paolo Belli. La giurata ha detto al concorrente: "Ti sei dursizzato, che rosicone". Nelle storie pubblicate su Instagram è tornata sull'argomento:
È arrivato fino alla puntata della finale, ha avuto voti alti e qualche critica come tutti, non so bene come si sia convinto che da lui volessimo gossip. Ma è una parabola abbastanza frequente, si entra umili e dopo tre puntate ci si convince di essere Can Yaman.
Infine ha detto che le piacerebbe vedere nel cast delle prossime edizioni Belén Rodriguez e Pierpaolo Spollon.
