Pierino diventa a luci rosse, spunta una miniserie di Mario Salieri: “È il mio omaggio ad Alvaro Vitali”

Pierino, l'eterno scolaretto che ha segnato un'epoca del cinema italiano, torna sugli schermi. Ma questa volta non in seconda serata su Italia 1, bensì in una miniserie che ne esplicita quello che era già sottinteso: la natura irrimediabilmente erotica del personaggio che Alvaro Vitali ha reso immortale.
"Pierino e le Vacanze di Natale", diretto da Mario Salieri e interpretato da Francesco Malcom, è esattamente quello che sembra: un prodotto per adulti che però recupera l'iconografia della commedia sexy all'italiana portandola alle sue estreme conseguenze. Un tributo? Sì, se vogliamo. Ma di quelli che difficilmente verranno proiettati in una retrospettiva al Museo del Cinema di Torino. Su questo, non c'è dubbio.
L'operazione "recupero" di Pierino
La scelta di Salieri, regista veterano del cinema a luci rosse italiano d'autore, non è casuale. Chi meglio di lui poteva raccogliere l'eredità di quel filone che negli anni Settanta e Ottanta aveva fatto della malizia il proprio marchio di fabbrica? La commedia sexy all'italiana, con le sue trame esili e i suoi doppi sensi, era già a metà strada. Questa miniserie compie in maniera naturale il passo successivo. Su Facebook, il maestro del genere lo scrive chiaramente: "È il mio sincero tributo ad Alvaro Vitali".
L'operazione – a parere di chi scrive – ha un suo perché culturale, al di là del giudizio morale che ognuno può legittimamente esprimere. Pierino era già un personaggio sessualizzato, un bambinone perennemente ossessionato da un mondo adulto che non gli apparteneva ma che spiava con morbosa curiosità. La differenza è che ora quella curiosità non si ferma più alla porta socchiusa della professoressa.
Il mito che diventa hard
Pierino, d'altronde, rappresenta una fantasia di libertà adolescenziale perpetua, un mondo dove la responsabilità dell'età adulta può essere rimandata all'infinito. Francesco Malcom si trova così a interpretare non solo un personaggio, ma un archetipo generazionale che ha attraversato decenni di cinema italiano. Che Pierino continui a vivere nell'immaginario collettivo è un dato di fatto. Questa miniserie, nel suo essere esplicitamente ciò che il cinema mainstream poteva solo suggerire, diventa una sorta di punto di arrivo inevitabile.