
C'era tutto per fare una grande edizione. Veronica Gentili bravissima a reggere quattro ore filate di diretta, naufraghi con storie vere come Mario Adinolfi che si scopre umano tra le palme, Teresanna Pugliese che non fa sconti a nessuno, Dino Giarrusso che porta la sua verve e le sue contraddizioni, le forti umanità "comuni" di Cristina Plevani e Mirko Frezza. Un cast che funziona, dinamiche che si creano, conflitti autentici. Tutto perfetto, tranne una cosa: l'effetto Simona Ventura non c'è stato.
Simona Ventura non è stata l'opinionista che serviva
Ora, diciamolo subito: Simona Ventura resta la madrina indiscussa di questo reality, quella che lo ha reso leggenda. Ma quest'anno qualcosa si è inceppato. Forse perché fare l'opinionista è un mestiere diverso dal condurre, forse perché il pubblico si aspettava la Ventura di vent'anni fa e invece ha trovato una versione più addomesticata. Gli ascolti deludenti non sono solo colpa sua, ma è chiaro che a fronte di un prodotto televisivo tecnicamente ineccepibile, una spinta di brio doveva arrivare soprattutto dalla sua poltrona.
La corsa ai ripari con Cruciani e Selvaggia è una bocciatura
E la produzione che corre ai ripari chiamando prima Giuseppe Cruciani e poi Selvaggia Lucarelli come "opinionisti aggiunti" ha tutta l'aria di una bocciatura. Una staffetta che suona come un'ammissione di colpa. Ma ricordiamo adesso un dettaglio che è forse illuminante. A inizio edizione erano previsti due opinionisti, ma la Ventura avrebbe fatto pressioni per rimanere sola alla poltrona. Comprensibile, per carità. Chi non vorrebbe essere l'unica voce di un programma? Ma il risultato è stato che si è ritrovata con due colleghi a fare il turno, esattamente quello che voleva evitare.
Il nome non basta
Abbiamo scoperto che la Ventura è avvitata ai suoi soliti motti: "Crederci sempre, arrendersi mai", qualche battuta di circostanza, il sorriso di rito. Troppo poco per un ruolo che richiede morso, provocazione, capacità di accendere la discussione. Non è una questione di età o di capacità. È che fare l'opinionista richiede una fame diversa, una voglia di litigare, di provocare, di dire quello che gli altri non osano. Simona Ventura è stata straordinaria nel condurre L'Isola, ma condurre e commentare sono due mestieri completamente diversi.
Forse è ora di ammettere che certi ruoli richiedono caratteristiche specifiche. La nostalgia non basta, il rispetto per il passato nemmeno. L'Isola dei Famosi 2025 poteva essere un successo, aveva tutti gli ingredienti giusti. Ma in televisione, come nella vita, non basta mettere insieme i pezzi: bisogna che funzionino insieme. La Ventura rimane una grande professionista e una leggenda della tv italiana. Ma forse, la prossima volta, sarebbe meglio lasciarla fare quello che sa fare meglio: condurre. E affidare la poltrona degli opinionisti a chi ha fame di provocare, non di confermare cose che già sappiamo.
