"Nel rivedermi, non mi sono piaciuta", dice Giulia Martello nella puntata che riavvolge il nastro di Matrimonio a prima vista…e poi. E se non si è piaciuta lei, figuriamoci l'effetto che ha sortito sul pubblico a casa. Un effetto boomerang che sta travolgendo la natura del format dedicato alla formazione di coppie per la vita. Come Matteo Riva e Irene Pignieri, gli unici convinti di voler tagliare il nastro per rinnovare le promesse come marito e moglie.
Matrimonio a prima vista 10 giunge al termine ed evidenzia il solito nodo sul perché si partecipa al programma. Cosa spinge single trentenni a cercare l'amore in tv? Come per qualsiasi reality show, la sovraesposizione e il successo cambiano le intenzioni. Le prime stagioni erano più ingenue, meno consapevoli e per questo più autentiche. Appena il format è diventato un fenomeno del piccolo schermo, sono cambiati anche i protagonisti delle varie stagioni. Più che loro, i motivi per i quali si decidevano a partecipare ai casting con gli esperti Nada Loffredi, Mario Abis e Andrea Favaretto.
E qui torniamo a Giulia. Nella nona edizione è stata la volta di Lucas Vianini, reo della prima espulsione ufficiale a causa di una confessione a porte chiuse alla sua fresca consorte, nella quale le esplicitava la natura della partecipazione alle selezioni legata esclusivamente a un ritorno in visibilità.
Quest'anno è stata la volta di Giulia Martello, messa al bando dagli esperti dopo aver ascoltato la sua versione sullo sposo Mattia Benedetto in alcuni audio che lei non credeva fossero registrati. Rispetto a quanto condiviso con lui davanti alle telecamere, la ragazza ha confessato alle sue compagne d'avventura di non essere per nulla attratta dalla sua anima gemella, a tal punto da aver dissimulato interesse in alcune circostanze. Fintamente riluttante agli abbracci e al contatto fisico (salvo si palesi David Beckham), nella puntata dedicata all'evoluzione delle storie nei mesi successivi la conclusione, Giulia ha anche confessato che questo ‘limite' era stato volutamente omesso nel colloquio di ingresso.
Tentare di uscirne bene, fallendo su tutta la linea. Stesso discorso per Simona Viola nei confronti di Gennaro Vergara, vissuto negli interminabili 30 giorni di matrimonio peggio che in periodo di distanziamento Covid. Alla fine, la fede era già sul tavolo, pronta per essere fusa insieme ai pochi dimenticabili ricordi, mentre a lui sono andate una pacca sulla spalla e la targa di amico dell'anno. Una friendzone amara, con la percezione che fosse mossa soprattutto dal desiderio di uscirne bene di cui sopra.
Matrimonio a prima vista basa il suo successo su un match sentimentale che non si proclama infallibile, ma ha basi scientifiche per potersi accreditare agli occhi di chi desidera credere nella natura di questo esperimento. Sta diventando però più un algoritmo inceppato, falsato da chi ci vede un'occasione per emergere eludendo il fine ultimo del programma. E quindi, contestualmente alla ricerca dell'anima gemella, si sviluppa questa caccia all'impostore, che ha trame altrettanto fitte e picchi di interesse, volendo, anche maggiori.
