La sfida De Martino-Scotti trasforma la prima serata: La Ruota della Fortuna sfora e finisce dopo Tale e Quale Show

La notizia, asciutta e senza ricamini, è che ieri alle 21.50 c'era ancora il campione in onda con il gioco finale delle tre buste. Parliamo ovviamente de La Ruota della Fortuna e dell'ultima strategia Mediaset per vincere la gara degli ascolti. Il gioco di Gerry Scotti, ieri venerdì 10 ottobre, era ancora in onda mentre su Rai1 già era partita la diretta con Carlo Conti e il suo Tale e quale show.
Insomma, la sfida del preserale è diventato un gioco di strategia sempre più sofisticato. Non si tratta più solo di provocazioni in diretta o frecciatine social, ma di una vera e propria guerra di logoramento che si combatte con mosse sempre nuove e, dietro il rassicurante sorriso dei protagonisti in campo, sempre più aggressive.
Quando il tempo diventa un'arma
La Ruota della Fortuna ha deciso di giocare la carta del timing, chiudendo la puntata con ben 10 minuti di ritardo rispetto ad Affari Tuoi. Una scelta tutt'altro che casuale, che ha permesso al programma di Gerry Scotti di arrivare alla fase finale con il campione che aveva a disposizione ben tre buste verdi. Un finale costruito con precisione chirurgica per massimizzare la tensione e trattenere il pubblico incollato allo schermo. Un livello di tattica che va oltre la semplice competizione. Mediaset ha nel suo DNA la conoscenza del concetto "ogni minuti conta". Sappiamo benissimo, quindi, che prolungare strategicamente la propria trasmissione può significare sottrarre ascolti ad Affari Tuoi e a Stefano De Martino.
E intanto la Rai alza la posta
Ma la risposta di Rai1 non si è fatta attendere. Tutto il mese di ottobre per Affari Tuoi è iniziato con un record di vincite, una strategia tanto semplice quanto costosa: elargire ai concorrenti una cifra complessiva di poco superiore al milione di euro. Un investimento massiccio per non perdere la gara degli ascolti. Ogni puntata è così una potenziale occasione di vincita straordinaria per chi gioca. Una tattica che punta ovviamente a creare attesa, a creare maggiore fidelizzazione, a creare un passaparola positivo che buchi lo schermo e gli smartphone e torni a essere argomento di discussione nelle case degli italiani.
Un confronto che sta cambiando il concetto di prima serata
Quello a cui stiamo assistendo è un confronto senza precedenti nella storia recente della televisione italiana. Rai e Mediaset hanno tirato fuori l'artiglieria pesante, consapevoli che questa battaglia del preserale rappresenta molto più di una semplice competizione tra programmi. È uno scontro che definisce gerarchie, che misura la capacità di attrazione delle due reti, che incide sui bilanci pubblicitari. È soprattutto uno scontro che sta spostando sempre di più la prima serata, sta trasformando di fatto il preserale nella vera prima serata d'Italia. Non è chiaro ancora se questo sia un bene o un male.