1.393 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Kabir Bedi ricorda commosso il figlio Siddharth: “La sua morte una ferita eterna, mi sento in colpa”

Kabir Bedi, ospite a Verissimo, ha ricordato l’amatissimo figlio. Siddharth si è suicidato quando aveva 25 anni. Soffriva di schizofrenia.
A cura di Daniela Seclì
1.393 CONDIVISIONI
Immagine

Kabir Bedi è stato tra gli ospiti della puntata di Verissimo, trasmessa domenica 27 febbraio. L'attore è reduce dall'esperienza al Grande Fratello Vip: "Il ritorno alla realtà, mi ha dato un senso di libertà. Prima ero in prigione, ma cinque stelle. Ho fatto il Grande Fratello per fare un'esperienza. Era una sfida per me. Mi piacciono le sfide. Per questo, è stata un'esperienza molto positiva". Poi, Bedi si è raccontato ai microfoni di Silvia Toffanin, ammettendo di avere vissuto momenti molto duri.

Kabir Bedi ricorda il figlio Siddharth, morto suicida a 25 anni

Kabir Bedi, tra le lacrime, ha parlato del dolore più devastante provato in vita sua. Il figlio Siddharth, affetto da schizofrenia, si è suicidato quando aveva 25 anni. L'attore ha spiegato che è una ferita impossibile da rimarginare, nonostante lui provi a imporsi di andare avanti con la sua vita: "L'esperienza della sua morte è stata difficile e scrivere di lui è stato ancora più difficile, perché ho dovuto rivivere tutto quello che ho sentito in quel momento. Dobbiamo superare questo dolore che ci devasta. Dobbiamo continuare con la vita, ma è una ferita che rimane per sempre". E ha continuato:

"Il dolore di un genitore che perde un figlio è il più grande del mondo. Poi c'è il senso di colpa. Ho fatto una grande battaglia per gli ultimi tre mesi della sua vita, per prevenire questo suicidio e quando è successo, a parte il dolore che sento per la sua mancanza, c'è questo senso di colpa. Mi chiedo: dove ho fallito? Potevo fare qualche altra cosa per salvargli la vita? Perché non gli ho dato speranza sufficiente per continuare a lottare contro la schizofrenia? La schizofrenia è molto difficile da affrontare anche per le persone che curano i malati. La persona che vedi, non è quella che ricordi. Qualcosa è cambiato dentro di lui o lei. È difficile da capire e da gestire. Le persone con schizofrenia cambiano sempre la mente, le emozioni".

Un messaggio di speranza per chi soffre di schizofrenia

Kabir Bedi ha spiegato come si è giunti alla diagnosi di schizofrenia e ha voluto dare un messaggio di speranza a coloro che ne soffrono: "Mio figlio era un genio, laureato alla più grande università di tecnologia informatica nel mondo. Poi cosa è successo? Era in Canada, è diventato violento. Otto poliziotti lo hanno catturato e ricoverato in ospedale. Dopo questo incidente, i dottori gli hanno finalmente diagnosticato la schizofrenia. Molte persone che hanno questa malattia non l'accettano, non vogliono prendere le medicine. Ma oggi le medicine sono migliori, non è più una cosa senza speranza. Si può controllare rispetto ad allora. Oggi c'è speranza".

1.393 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views