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Ivan Zazzaroni: “La finale di Ballando? Fialdini-D’Urso, ma occhio alla sorpresa Delogu o Martina Colombari”

Il direttore del Corriere dello Sport racconta Ballando con le Stelle 2025: la possibile finale a tre, la sua opinione sulle tensioni Lucarelli-D’Urso, il tesoretto-gate e la “Sindrome di Fred Astaire” che ha colpito Paolo Belli.
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Mancano poche ore alla finale di Ballando con le Stelle e Ivan Zazzaroni, storico giurato del programma di Milly Carlucci, ha le idee chiare su chi salirà sul podio. A Fanpage.it, come ormai da tradizione, il direttore del Corriere dello Sport vede una finale a due tra Francesca Fialdini e Barbara D'Urso, ma non nasconde la possibilità di una gara a tre con l'inserimento di una tra Andrea Delogu e Martina Colombari. "È stata un'edizione molto competitiva", ha dichiarato.

Ma Zazzaroni non si ferma ai pronostici e commenta dalle scintille tra Selvaggia Lucarelli e Barbara D'Urso ("sono fatti loro, io adoro Selvaggia ma sono anche amico di Barbara") al caso del tesoretto di Rossella Erra ("era fuori luogo"), passando per la sua nuova avventura nel podcast Numer1 dove si ritrova a "battagliare" con le nuove leve di Twitch come En3rix. E svela una sindrome che colpisce tutti i concorrenti del programma: "Io la chiamo sindrome di Fred Astaire, dopo tre puntate pensi di aver imparato a ballare". Colpisce tutti: quest'anno è toccato a Paolo Belli, racconta il direttore. Perché "a Ballando non impari a ballare, impari solo a fare le coreografie".

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Ivan, te la chiedo dritta: chi vince quest'anno?

Non lo so, però chi va in finale secondo me è la coppia Fialdini-D'Urso. Questa per me è la finale che però, attenzione, potrebbe anche essere a tre.

Chi è il terzo concorrente? 

Andrea Delogu o Martina Colombari. Comunque vada, sarà una bella finale.

Qualcuno vede in Francesca Fialdini analogie con la vittoria di Luisella Costamagna. Penso al "lastra-gate" e alla vicenda che ha interessato anche Fabio Fognini. 

No, ma è tutta un'altra questione. Oltretutto, Francesca per me era avviata a vincere se avesse fatto tutte le puntate, quindi vorrei capire per quale motivo ci sono stati dei dubbi sul suo infortunio. Fabio è un campione, come Magnini. Sono due vincenti. Fabio, poi, è famoso nel tennis anche per l'irruenza verbale, io lo capisco anche. Ci sta nella tensione e nella competizione.

È stata un'edizione molto competitiva. 

Ma c'è un motivo. Perché sono tutti vincenti nei loro campi. Magnini e Fognini nei loro sport erano abituati a vincere, non a competere. Barbara D'Urso è una vincente, Martina è una vincente. Andrea Delogu ha un'aura che ha colpito molto il pubblico. Fialdini è una sorpresa assoluta. Garbata, educata ed è venuta fuori anche una donna simpatica e bravissima.

Questo Ballando sembra consegnarle un po' il futuro dei programmi Rai. 

Ma io glielo auguro perché è brava, pulita, educata. Cioè, che gli vuoi dire alla Fialdini? Forse è stata anche attaccata in maniera indiretta, attraverso i social. Forse perché faceva paura per la vittoria finale.

Sui social ci sono molti "dursiani".

Assolutamente, anche tra i giornalisti, anche tra i commentatori. C'è gente dedicata. Ma tutto questo fa parte del gioco, cioè lo trovo assolutamente normale.

A proposito di Barbara D'Urso, mi dici la tua sulle tensioni con Selvaggia Lucarelli? 

Ma guarda, io ti dico semplicemente che adoro Selvaggia. E però sono amico anche di Barbara. Quindi son fatti loro.

Selvaggia Lucarelli con Barbara D'Urso e Pasquale La Rocca.
Selvaggia Lucarelli con Barbara D'Urso e Pasquale La Rocca.

Che si avverte stando lì a vedere le scintille che volano da una parte all'altra? 

Ma io pensavo che andasse anche peggio. Quello che la gente a casa deve capire è che noi lì ci divertiamo. Arriva una tensione a casa che noi, a Ballando con le stelle, non viviamo. Capisco che il pubblico magari non gradisca un certo modo di essere polemici, lo capisco perché un varietà pulito, perché magari chiedono le cose fatte in maniera più lineare. Ma io ancora oggi vedo tanta gente che mi ferma per strada e mi dice che guarda Ballando anche perché c'è Selvaggia.

Non c'è dubbio che su di lei gravitino la maggior parte dei temi narrativi di ogni puntata. Penso alla ‘rissetta' con Paolo Belli. 

Ma no, ma che rissetta? Ti dico io lì che cos'è, perché l'ho fatto anche io Ballando con le stelle. È la sindrome di Fred Astaire. Alla terza puntata credi di essere un ballerino. E vuoi arrivare fino in finale. È naturale, è normale.

Come hai detto che si chiama? 

La sindrome di Fred Astaire. È bellissima. E ce l'ha avuta anche Paolo che è mio fratello. Sai cosa? Quando ti alleni tutti i giorni, quando fai fatica, quando assimili concetti, allora tu pensi di saper ballare. Ma a Ballando con le stelle non impari a ballare. A Ballando con le stelle impari a fare le coreografie. Quando esci da Ballando con le stelle hai sicuramente più familiarità col ballo, ma sarebbe irrispettoso nei confronti dei ballerini pensare che in tre mesi diventi un ballerino. Non diventi un ballerino, fai le coreografie.

Sindrome di Fred Astaire a parte, il percorso di Paolo Belli è stato un buon percorso? 

È stato un buon percorso ma non potrebbe mai vincere. È entrato in una stagione competitiva, con la qualità molto alta. Quattro donne molto forti, due uomini altrettanto forti. Forse in un'altra edizione sarebbe andato avanti.

Uno dei momenti in cui Paolo Belli si è scontrato con Selvaggia Lucarelli.
Uno dei momenti in cui Paolo Belli si è scontrato con Selvaggia Lucarelli.

L'ultimo grande elefante nella stanza dell'edizione: il ‘tesoretto-gate'. 

Rossella Erra non doveva dare il tesoretto a Coriandoli. L'ho detto anche lì in diretta. Io e Fabio Canino ci siamo guardati, l'abbiamo trovato fuori luogo. Però, queste sono le dinamiche di Ballando. Diciamo che con quel tesoretto penso che sia stato difeso più Paolo Belli che la signora Coriandoli.

Però, proprio su Fanpage.it, abbiamo parlato dei voti "fake" annullati a Nancy Brilli.

Non ne so nulla, ma è una cosa che ho letto. Continuo a pensare che con quel tesoretto, la Erra ha voluto difendere Paolo Belli. Perché le dinamiche dei voti annullati non riguarda noi, sono tutte storie che possono sapere solo gli autori e gli organizzatori.

Sono tanti anni che fai parte della famiglia di Ballando, prova a dirmi un momento che ti porti dentro. La cosa più bella che hai vissuto in questo programma. 

Quando ho ballato. Quella è stata è stata davvero indimenticabile. Magari può sembrare eccessivo che io lo dica, ma sono stati tre mesi nei quali mi sono misurato con una cosa che non conoscevo e mi sono misurato al 100%. Non è che tutti i giorni sono al 100%. In quei tre mesi sono stato al 100%, anche perché Natalia Titova mi spingeva a salire di livello. Questa cosa mi piaceva, perché sono competitivo e quell'anno è stato un anno molto particolare anche per la mia vita, per cui per cui lo ricordo con grande piacere.

Ti rivedi mai in quella edizione?

No, non mi sono mai rivisto, non mi rivedo mai. Non conservo niente del passato, ma ti dico che quello è stato il mio anno indimenticabile con Ballando.

Milly Carlucci ha già confermato che sta pensando al cast del prossimo anno. Ci sarai?

Ma penso di sì. Se ci sono, sono felicissimo.

Chi ti aspetti nel cast?

Non lo so, non mi aspetto niente. Diciamo che ogni tanto divento una sorta di interlocutore quando possono esserci degli sportivi, ma non mi sono mai interessato direttamente. Anche perché Milly fa dei cast sempre molto validi e sorprendenti. Pensiamo al fatto che quest'anno ha convinto Fabio Fognini, a me sembrava impossibile.

Sei impegnato con Sandro Sabatini e Giuseppe Cruciani in un nuovo podcast, Numer1. Cosa si prova a misurarsi con un nuovo linguaggio? 

No, no, io ho tutti i linguaggi. Io ho sempre avuto tutti i linguaggi. Faccio Radio Deejay che è la radio più bella del mondo da vent'anni. Scrivo sul giornale da 45 e faccio televisione del 1981. Sto nel mondo dei social e fino al 2019 su Twitter avevo un milione di follower ed ero il most engaged. Poi ho smesso sei anni fa perché mi hanno rotto…puoi immaginare perché.

Io, però, volevo arrivare a parlare del fatto che in questo podcast ti ritrovi a ‘battagliare' con le nuove leve che vengono da Twitch. Penso a uno come En3rix. Il direttore del Corriere dello Sport contro En3rix. È un duello inusuale. 

Sì, io lo chiamo Jimmy Enerix, o Enervit. Il calcio è di tutti e per tutti. La prima volta che ci siamo incontrati abbiamo avuto uno scontro generazionale perché usò dei termini che io non accettai. "Non capisci un cazzo di calcio" a me non lo dici. Capisco che è una formula, ma dopo la mia carriera e i miei riconoscimenti, quello non me lo dici. Da quel momento lì, però, è cambiato il nostro rapporto. Molti si sorprendono del fatto che io accetti di parlare con lui, ma non capisco perché. Vedi, io penso che quando si decide di fare il salto della quaglia, cioè andare sui social, devi accettare di parlare con tutto. I social nel calcio e nella politica sono la realizzazione del sogno di tanti: esprimere opinioni pubbliche senza preparazione. È giusto così. Se non avessi fatto il giornalista, avrei fatto così anche io.

La lite tra Zazzaroni e En3rix a Numer1 Podcast.
La lite tra Zazzaroni e En3rix a Numer1 Podcast.

A me piacerebbe vederti battagliare col Faina, per esempio.

Una volta l'ho fatto, una sola volta. Ma io non ho problemi con nessuno. Posso battagliare col Faina, con chiunque. So essere anche sufficientemente maleducato.

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