Ingrid Muccitelli dopo puntata sui gay a UnoMattina in Famiglia: “Ferita sensibilità dei telespettatori, scusateci”

Ingrid Muccitelli apre UnoMattina in Famiglia di oggi con un messaggio di scuse dopo il momento molto discusso andato in onda nella scorsa puntata. La conduttrice si è detta dispiaciuta e si è scusata con il pubblico di Rai1: “Nella puntata di ieri ci siamo occupati di un annuncio di ricerca di personale da parte del titolare di una parruccheria che limitava la selezione ai soli candidati gay. Ce ne siamo occupati proprio per rimarcare l’improponibilità della richiesta. Nella discussione che ne è seguita sono emersi posizioni, giudizi e toni che hanno ferito alcune sensibilità dei nostri telespettatori. Ce ne dispiace molto e ce ne scusiamo sinceramente perché tutto lo spazio puntava al rispetto di ogni persona contro vecchie e nuove discriminazioni”.
Cercasi parrucchiere gay a Montesilvano (Pescara), l'annuncio shock che hanno poi subito rimosso è finito al centro del tavolo di discussione di UnoMattina in Famiglia nella puntata di sabato 27 settembre. Muccitelli si era chiesta quanto fosse giusto usare l'orientamento sessuale di una persona come requisito per un lavoro di questo tipo. Da lì, una serie di domande piuttosto imbarazzanti: "Un parrucchiere gay ha davvero tutta questa manualità, sensibilità e charme rispetto a un parrucchiere etero?" e poi "un gay come si riconosce?", alle quali ha risposto la ex avvocata, giornalista, autrice televisiva Concita Borrelli.
"Che i gay abbiano un'attitudine, culturalmente e socialmente siano attrezzati ad avere un occhio più profondo, perché il gay in qualche modo ha un corpo maschile ma guarda molto al mondo femminile, fa la differenza. Cioè, un'attitudine al bello e all'estetica lo riscontro. Il mio parrucchiere è etero e ritengo che sia bravo, ma devo dire che nei Saloni la gran parte sono omosessuali", una delle risposte finite al centro del dibattito anche sui social.
Il picco però è arrivato sulla domanda "come lo riconosciamo un gay?", a cui ha fatto seguito la seguente risposta, sempre della giornalista Borrelli: "Si riconosce, è una questione di pelle, basta ipocrisie, io ho i radar. Basta un gesto, una parola, anche un ammiccamento della bocca". Il professarsi totalmente contraria al gay pride e richiedere un "commesso gay" in un negozio di lingerie, ché "l'etero non mi fa sentire a mio agio" e ancora "ma infatti lì non li trovi". "Per me l'occhio dell'omosessuale che mi consiglia sui colori è un'altra cosa, nel mio camerino un etero che ci fa?", ha concluso.