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Il monologo di Marco Mengoni a Le Iene: “Chi è gentile è una specie di supereroe”

Marco Mengoni è stato ospite nella puntata di mercoledì 18 maggio de Le Iene. Il cantante si è espresso sulla necessità di imparare ad essere gentili con noi stessi, ma soprattutto con gli altri.
A cura di Ilaria Costabile
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Come ormai accade per ogni appuntamento con Le Iene, nel corso della trasmissione viene lasciato spazio ad un monologo, solitamente pronunciato da un personaggio famoso, ospite in quella data puntata. Ed è così che mercoledì 18 maggio, a prendere la parola, guadagnandosi l'attenzione del pubblico a casa è stato Marco Mengoni, tra i cantanti più amati di questi ultimi anni che arriva su Italia1 parlando di gentilezza e della capacità di non "incasinare la vita degli altri".

Il testo del monologo di Marco Mengoni

Un monito, più che un monologo, quello di cui si fa portavoce Marco Mengoni, invitato ad indossare per una volta il completo de Le Iene, attraverso il quale racconta la necessità di soffermarsi in atti di educazione, piuttosto che di arroganza, perché se iniziamo ad essere disponibili verso chi ci circonda, anche la vita può sembrare meno complicata di quello che è. Una lezione che ci ricorda quanto sia importante ricordarsi del fatto che il comportamento di una singola persona, può sempre fare la differenza. Queste le parole del cantautore:

Io ho imparato che quello che vogliono gli altri non può contare più di ciò che voglio io, perché alla fine i conti ognuno li fa sempre e solo con se stesso. E perché gli errori, gli errori che commetti, giustamente, li paghi sempre e solo tu.

È per questo che cerco di giudicare il meno possibile chi mi trovo di fronte e so che molti considerano la gentilezza un sinonimo di debolezza, ma in realtà essere scortesi è molto, ma molto più facile che essere educati, e per me chi è sempre gentile è una specie di supereroe.

Perché, diciamocelo, la vita è un casino, lo è per tutti, per alcuni è un casino meraviglioso, per altri un gran casino, per altri ancora un casino insopportabile e quindi l’unica cosa che possiamo fare è cercare di occuparci del nostro casino personale, cercando quanto più possibile, di non incasinare troppo la vita degli altri. 

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