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Grande Fratello Vip 2021/2022

Il GF Vip è un successo ma è spaccato in due, c’è una faida interna contro Signorini?

Il successo indiscutibile di questa edizione del GF Vip pare aver nascosto grosse crepe interne alla macchina del reality, con il conduttore e la produzione che sarebbero costretti da tempo a una convivenza forzata. Ecco perché.
A cura di Andrea Parrella
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Il successo dell'edizione del Grande Fratello Vip che va concludendosi è indiscutibile. Sei mesi di messa in onda, 49 puntate in totale, una garanzia di ascolti per Canale 5 e un pubblico che ha i tratti di un indissolubile zoccolo duro. Un trionfo, certo, con un solo problema: chi se ne intesterà i meriti.

La macchina del Grande Fratello Vip pare infatti spaccata in due, con la galassia di Alfonso Signorini e quella della casa di produzione Endemol che, apprendiamo da fonti vicine al programma, sarebbero in una condizione di convivenza forzata. Il conduttore sta accompagnando alla conclusione l'edizione più lunga della storia del GF Vip dopo l'impresa già ardue delle stagioni precedenti, una portata a casa nonostante la prima ondata di Covid, l'altra prolungata fino ai quasi sei mesi si di durata. È lui, senza discussione, il volto della trasmissione, nel bene e anche nel male, se si considera il caso più eclatante di questa edizione, la tempesta di polemiche nata dall'affaire aborto con la frase incriminata pronunciata proprio dal conduttore.

Il caso aborto

I primi segnali di un distacco tra la produzione e il conduttore erano emersi proprio in quell'occasione, con Endemol che aveva pubblicato un comunicato in chiara contestazione  a quel "Siamo contrari all'aborto in ogni sua forma" pronunciato da Signorini in una puntata di novembre, a notte fonda. "Pur rispettando le opinioni di ognuno, come Endemol Shine Italy esprimiamo la nostra distanza dalla sua personale posizione", la risposta della produzione, davanti alla quale il conduttore e direttore del settimanale Chi non aveva mostrato alcuna intenzione di fare un passo indietro. Gli ascolti egregi registrati dal programma hanno fatto da collante in questi mesi, sanando temporaneamente questa spaccatura, nei mesi in cui la soap Belli-Duran-Sorge non smetteva di dominare la narrativa del GF Vip, dimostrandosi molto redditizia.

Le dichiarazioni del capoprogetto Andrea Palazzo

Resta sempre la squadra, si dirà, è quella la cosa più importante. Ma la frizione tra conduttore e produzione avrebbe avuto riflessi sul gruppo di lavoro. Lo si potrebbe evincere mettendo insieme alcuni indizi nascosti nelle due interviste rilasciate dal capoprogetto storico del GF, Andrea Palazzo. "Il Grande Fratello sono io", il titolo che campeggia sull'intervista del settimanale Oggi, nella quale di fatto Signorini non viene mai menzionato. Palazzo lo menziona invece nell'intervista rilasciata a Massimo Galanto per  TvBlog, anche in modo positivo, riconoscendogli sì il merito di aver portato in casa personaggi che forse non ci sarebbero entrati senza i suoi rapporti, ma anche utilizzando due appellativi che hanno la fisionomia di un lapsus freudiano: direttore e giornalista. Quasi a non riconoscere la sua qualifica di conduttore, che al contrario pare essere intervenuto in modo massiccio anche sulla questione autorale, visto che sembra attribuibile a una sua decisione l'eliminazione progressiva dei giochi, che molto avevano caratterizzato le edizioni di Ilary Blasi, in favore delle storie.

Insomma, se Signorini è ritenuto fondamentale per la sua rete di rapporti, per la capacità di saper attrarre personaggi che forse al GF Vip non ci andrebbero, la sua forza come direttore di uno storico settimanale di cronaca rosa, non sembrano essergli riconosciuti i meriti da conduttore televisivo. E forse, dopo quasi 50 puntate da 4 ore ciascuna, due volte alla settimana, questa cosa a lui non sta più bene.

L'indole di Signorini

Siccome i conflitti non nascono quasi mai da responsabilità univoche, a rendere precari gli equilibri nel gruppo di lavoro potrebbe aver contribuito il carattere dell'indomito Signorini, organico al mondo Mediaset ma svincolato da logiche strettamente aziendaliste, a quanto pare propenso a fare spesso di testa sua, come sarebbe accaduto nel caso della puntata condotta con la febbre a 38puntata condotta con la febbre a 38 (a detta sua) nonostante le disposizioni anti-Covid.

Se questa ricostruzione dovesse essere vicina alla realtà, le crepe bipartisan tra Alfonso Signorini e Endemol sarebbero solo una logica conseguenza. Sarà curioso capire se la cosa avrà un qualche tipo di effetto sul futuro del reality che, a dispetto di qualunque voce di crisi, gode di ottima salute. Il ritorno a settembre prossimo, visti gli eccellenti risultati, pare scontato, così come inevitabile pare la conferma di Signorini alla conduzione. Come dire che se le cose vanno bene, i problemi passano in cavalleria.

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