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Gianluca Gazzoli contro Alessandro Cattelan, i due Sanremo Giovani a confronto

Con la prima puntata di Sanremo Giovani condotta da Gazzoli prende forma un confronto tra due volti del panorama mediatico destinati a un paragone inevitabile.
A cura di Andrea Parrella
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Il primo dato dell'avventura sanremese di Gianluca Gazzoli è un segnale importante e di fiducia. La partenza di Sanremo Giovani dell'11 novembre 2025 consente al neo conduttore del programma di poter sperare e dà senso alla scelta di Carlo Conti e della Rai di puntare sul suo nome. Con 492.000 spettatori pari al 6.1% di share, Gazzoli porta a casa numeri importanti, soprattutto nel contesto televisivo frastagliato di questa settimane di novembre, segnata dall'effetto Atp Finals, il torneo di tennis trasmesso su Rai2 che quest'anno, per la prima volta nella storia, conta la partecipazione di due tennisti italiani.

Una variabile, quella delle Finals, che ha certamente pesato sull'orario di inizio e sugli ascolti di Sanremo Giovani. Il match vinto da Lorenzo Musetti contro Alex De Minaur ha condizionato la partenza di Sanremo Giovani, iniziato alle 23.39, facendo però da traino, dati gli ottimi ascolti realizzati dal match del tennista italiano.

Gli ascolti alla prima di Gianluca Gazzoli

Si discute in queste ore del confronto tra gli ascolti della prima di Gazzoli alla guida di Sanremo Giovani con i risultati realizzati da Alessandro Cattelan nella scorsa stagione: stessa serata del martedì, 527.000 spettatori pari al 3.7% di share. I due risultati in termini di share sono distanti tra loro e favoriscono Gazzoli, sebbene il dato di pubblico effettivo ribalti questo riscontro: Cattelan raccoglie più spettatori, ma porta a casa un risultato di share più basso. Come è possibile?

La spiegazione è semplice e risiede proprio nell'orario di partenza del programma, che l'anno scorso iniziava alle 22.45, poco meno di un'ora prima di quanto accaduto ieri sera, con un traino altrettanto forte, ovvero la partita di Jannik Sinner che aveva realizzato ascolti anche più alti del match di Musetti. Il dato della prima puntata dello scorso anno è quindi condizionato dalla concorrenza delle altre reti, ancora in piena prima serata (c'era in onda anche il Grande Fratello su Canale 5) e quindi un dato di share per forza di cose contratto da questo effetto, pur avendo un bacino di pubblico più ampio cui attingere, visto che alle 22.45 ci sono statisticamente più persone a davanti alla Tv di quanto possa accadere un'ora più tardi.

I numeri di Cattelan al debutto di Sanremo Giovani

Non sarebbe veritiero, quindi, dire che il Sanremo Giovani di Gazzoli doppi quello di Cattelan, i numeri a disposizione e la variabile tennis, le cui partite non hanno un orario di inizio e fine precisi, non consente una valutazione oggettiva. Toccherà attendere la prossima settimana per avere una comparazione più oggettiva, confrontando i numeri delle due edizioni in onda dopo Belve di Francesca Fagnani, che questa settimana è stato messo in pausa proprio per le Atp Finals.

È ancora presto quindi, per sentenziare quale esperimento abbia funzionato meglio. Non c'è dubbio, tuttavia, che i nomi di Gazzoli e Cattelan siano destinati a essere messi spesso a confronto tra loro: radici differenti, genesi artistica non paragonabile, ma traiettorie molto simili negli ultimi anni, tra radio, podcast e adesso l'esperienza di Sanremo Giovani in Rai.

La polemica per l'orario di inizio di Sanremo Giovani

C'è inoltre una polemica legata all'orario di inizio di Sanremo Giovani e alla centralità che la Rai dà all'evento. Dopo la puntata di ieri sera non sono mancate le proteste social per l'orario di inizio del programma. Molti utenti non hanno apprezzato la collocazione, ritenendo che la Raidia troppo poco spazio al talent da cui verranno fuori le Nuove Proposte del prossimo Festival di Sanremo. È un punto interessante della questione, su cui può avere senso riflettere soprattutto in relazione a quanto stiano cambiando gli schemi della televisione generalista: con l'access prime time delle reti ammiraglie che si avvicina sempre più alle 22, la seconda serata televisiva rischia di essere sempre più un miraggio, uno spazio schiacciato tra fasce e difficile anche solo da immaginare per lo spettatore.

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"L'avvenire è dei curiosi di professione", recitava la frase di un vecchio film che provo a ricordare ogni giorno. Scrivo di intrattenimento e televisione dal 2012, coltivando la speranza di riuscire a raccontare ciò che vediamo attraverso uno schermo, di qualunque dimensione sia. Renzo Arbore è il mio profeta.
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