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Federica Pellegrini e il retroscena su Matteo Giunta: “Si nascondeva nel bagagliaio per non farci scoprire”

Federica Pellegrini e suo marito Matteo Giunta, che all’inizio volevano mantenere segreta la loro storia per non destare clamori, hanno rivelato un curioso retroscena che risale ai tempi delle Olimpiadi di Tokyo. Il racconto di lui: “Arrivavamo agli allenamenti con la stessa auto, la dividevamo in modo equo”.
A cura di Sara Leombruno
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Federica Pellegrini e il marito Matteo Giunta si sono raccontati nel salotto di Che Tempo Che Fa in occasione dell'uscita del libro che hanno scritto insieme. La nuotatrice e il suo allenatore, che all'inizio volevano mantenere segreta la loro storia per non destare clamori, hanno rivelato un curioso retroscena che risale alle Olimpiadi di Tokyo. Il racconto di lui: "Arrivavamo agli allenamenti con la stessa auto, lei era davanti e io dietro nel bagagliaio".

Il retroscena del bagagliaio

Ad aprire la conversazione sull'argomento è stato Fabio Fazio: "Voi avete faticato all'inizio perché avete tenuto tutto nascosto, andavate agli allenamenti con due auto diverse, anche se Matteo racconta una storia diversa", ha detto il conduttore. Giunta ha quindi preso parola, spiegando: "Eravamo con la stessa auto divisa in maniera equa, lei davanti e io nel bagagliaio". La nuotatrice, visibilmente divertita, ha quindi spiegato il motivo di quella scelta: "Eravamo sotto Olimpiadi, dovevamo mantenere gli equilibri".

Le difficoltà del parto: "A un certo punto si è perso il battito della bimba"

Intervistati dal Corriere della Sera in occasione dell'uscita del loro libro "In un tempo solo nostro", la coppia, convolata a nozze ad agosto del 2022, ha anche svelato chi fu dei due a fare la prima mossa: "Lui se l’è tirata tantissimo! Ma tanto!", ha ammesso la nuotatrice. A gennaio 2024 sono diventati genitori della piccola Matilde, ma durante il parto sorse più di un problema: "Ho avuto contrazioni molto forti. Dovevano essere quelle di preparazione, però erano già molto dolorose. Questa cosa mi sembrava stranissima, perché ho una tolleranza del dolore abbastanza alta. E invece sono partite già potentissime", ha spiegato. E ancora: "A un certo punto si è perso il battito della bambina. E il chirurgo ci ha detto: non ha senso aspettare, andiamo in sala operatoria. Sono stati due giorni veramente ‘interessanti'".

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