Enzo Iacchetti denuncia il genocidio a Gaza: “Str**, ti prendo a pugni”, e minaccia di lasciare È sempre Cartabianca

Violento scontro a È sempre Cartabianca tra Enzo Iacchetti ed Eyal Mizrahi, presidente della Federazione Amici di Israele. L’attore e conduttore di Striscia la notizia ha accettato di essere ospite del programma condotto da Bianca Berlinguer su Rete4, nello spazio dedicato al massacro che Israele sta compiendo contro i palestinesi nella Striscia di Gaza. Iacchetti ha denunciato quello che un’associazione internazionale composta da centinaia di esperti ha già stabilito essere un genocidio, e lo ha fatto utilizzando parole cariche di indignazione. Di fronte all’accorata difesa di Iacchetti e alla sua presa di posizione a favore di chi ancora vive a Gaza e dei migliaia che hanno già perso la vita, Mizrahi ha accusato l’attore di parlare senza cognizione di causa, provocando la dura e immediata replica del conduttore.
Enzo Iacchetti minaccia di lasciare lo studio quando Mizrahi contesta i numeri del massacro
Di fronte all’ostinazione di Mizrahi nel negare i numeri del massacro, perfino di fronte ai dati incontrovertibili che la conduttrice ha ricordato in diretta, Iacchetti ha minacciato di abbandonare lo studio. Va ricordato che questo scontro arriva nello stesso giorno in cui una commissione di inchiesta ONU ha accusato Israele di avere compiuto genocidio nella Striscia di Gaza, traendo conclusioni che sono le stesse che Iacchetti ha rivendicato con fermezza.“Str***, ti prendo a pugni”, ha minacciato Iacchetti, reagendo alla provocazione di Mizrahi che lo aveva definito "fascista" e alla richiesta di definire la parola “bambino”, posta mentre denunciava i migliaia di omicidi che gravano sul governo di Netanyahu (qui il video dello scontro).
Il coraggio di Enzo Iacchetti di esporsi in un momento in cui decine di colleghi hanno preferito non farlo
La presa di posizione di Iacchetti nello studio di È sempre Cartabianca e la dimostrazione palese di conoscere a fondo l’argomento rappresentano un atto di coraggio in un momento in cui decine di colleghi del conduttore hanno deciso di restare in silenzio. A pochi giorni dal dibattito sull’opportunità di parlare di Gaza al Festival del Cinema di Venezia, la scelta dell’attore di esprimere chiaramente la sua posizione davanti a una platea televisiva ampia e variegata costituisce un esempio di responsabilità.