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Caso Report, M5S contro Arianna Meloni: “Come fa a stare zitta sull’incontro con Ghiglia?”

A poche ore dalla messa in onda della puntata di Report diffidata dal membro del Garante della privacy Agostino Ghiglia, il M5S attacca la sorella della premier, che secondo le ricostruzioni del programma avrebbe incontrato Ghiglia prima del suo voto sulla sanzione a Report.
A cura di Andrea Parrella
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La diffida di Agostino Ghiglia non ha fermato Report e il programma di inchiesta di Rai3 condotto da Sigfrido Ranucci è andato ugualmente in onda, proprio con la ricostruzione della vicenda Ghiglia e i possibili conflitti di interessi del Garante della privacy che ha inflitto al programma di Rai3 una sanziona da 150mila euro.

La nota del M5s in difesa di Report

Ranucci aveva definito la richiesta di Ghiglia come "un tentativo di bavaglio" e "interruzione di servizio pubblico" e a poche ore dalla messa in onda della puntata arriva il commento politico degli esponenti del Movimento 5 Stelle in vigilanza Rai, attraverso una nota che ripubblichiamo: "Dopo la puntata di ieri di Report e dopo gli ulteriori elementi emersi sulla multa inflitta dal Garante della privacy alla trasmissione di Rai3, una cosa è chiara: Agostino Ghiglia non può più stare lì e deve dimettersi il prima possibile. Il fatto che ieri abbia provato a bloccare la messa in onda del programma aggiunge solo gravità a un quadro già gravissimo".

L'attacco ad Arianna Meloni

La nota prosegue puntando il dito contro Arianna Meloni, sorella della premier Giorgia Meloni, che stando alla recostruzione di Report Ghiglia avrebbe incontrato prima del suo voto sulla sanzione al programma di Rai3: "Ma quello che ci chiediamo è: come fa Arianna Meloni a continuare a stare zitta? Anche oggi parlerà domani? Non sente il dovere di spiegare nel dettaglio cosa si è detto nel suo incontro con Ghiglia nella sede di Fratelli d'Italia proprio il giorno prima della multa a Report? E magari esprimersi sul filo nero che coinvolge persone con cui lei intrattiene rapporti personali in questa vicenda? Questo è il triste destino delle persone messe in posti di potere solo perché sono parenti di qualcuno più importante di loro: amano interviste e palchi amici, ma quando devono dare risposte vere non hanno il coraggio, né la dignità, di parlare". 

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