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Anna Foglietta: “Verdone ha detto che l’arte non è un’arma? Non sono d’accordo, l’arte ci salva nell’emergenza”

Anna Foglietta è stata ospite de Il Cavallo e la Torre, talk di Marco Damilano su Rai3, dove ha ribadito il suo impegno come artista nel manifestare contro quanto sta accadendo a Gaza. L’attrice non è d’accordo con quanto detto dai suoi colleghi che ritengono l’arte non possa essere “un’arma”.
A cura di Ilaria Costabile
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Nella puntata de Il Cavallo e la Torre, il talk di Rai3 condotto da Marco Damilano, è stata ospite Anna Foglietta. L'attrice in queste settimane si è fatta portavoce di un messaggio potente, schierandosi con il popolo palestinesi e condannando quanto sta avvenendo a Gaza. Anche in questa occasione, infatti, ribadisce quanto l'arte sia importante e quanto possa fare la differenza esporsi, in maniera netta, contro la violenza di un conflitto che sta mietendo migliaia di vittime innocenti.

La risposta di Anna Foglietta sul boicottaggio degli artisti a Venezia

Anna Foglietta si è resa protagonista di uno dei momenti più significativi della Mostra del cinema di Venezia, quando è arrivata a Lido sventolando la bandiera palestinese, sostenendo le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla che sono partite alla volta di Gaza, prima di essere fermate dalle forze dell'ordine. Ma nel corso della manifestazione c'è stato chi, però, ha rivendicato un concetto piuttosto chiaro: "L'arte non è un'arma", stiamo parlando di Carlo Verdone e altri che non hanno condiviso la scelta di boicottare la partecipazione al Festival di artisti filo-israeliani. A domanda diretta su cosa ne pensasse, l'attrice ha risposto dicendo:

Dunque io sono in disaccordo con questo pensiero e me ne prendo la responsabilità, Carlo per me è un maestro, così come lo sono Paolo Sorrentino, Servillo, nel caso sul boicottaggio specifico, io credo sia un’arma fondamentale perché è uno strumento che viene dal basso, non c’è censura nel boicottaggio e che l’arte sia in assoluto lo strumento più grande che abbiamo a disposizione, perché ho letto una cosa molto importante su un libro che si chiama L’arte ci salverà, e cioè “L’attivismo, la politica, ci salvano dalle emergenze, l’arte ci salva nella emergenza”. E questa è un differenza sostanziale, molto importante, sottile, ma definitiva.

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