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Agorà censura la borsa di People sui fascisti a Più libri più liberi: la fascia protetta diventa polemica

Ad Agorà sfocata la scritta “Sta rottura de cojoni dei fascisti” sulla sportina di People durante un servizio su Più libri più liberi. La censura è dovuta alla fascia protetta, ma alimenta polemiche sulla vicenda che ha interessato Zerocalcare e Passaggio al Bosco.
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La vicenda di Più libri più liberi continua a produrre onde d'urto nel dibattito culturale italiano. E stavolta il caso è finito persino nei servizi di Agorà, il talk show del mattino di Rai 3, dove però una scelta tecnica rischia di alimentare nuove polemiche: durante un'intervista all'editore Stefano Catone di People, la casa editrice fondata da Pippo Civati, è andata in onda una tote bag (una sportina, una borsa di tela) con la scritta "Sta rottura de cojoni dei fascisti", ma con la parola "cojoni" sfocata per opportunità.

La fiera nel caos: da Zerocalcare al Comune di Roma

Per capire il contesto, bisogna tornare alla bufera che ha investito la fiera romana della piccola e media editoria, in programma dal 4 all'8 dicembre. Al centro della polemica, la presenza tra gli stand di Passaggio al Bosco, casa editrice accusata di distribuire testi che glorificano figure e ideologie nazifasciste e antisemite.

La protesta ha assunto dimensioni clamorose: oltre 80 intellettuali, tra cui Alessandro Barbero, Antonio Scurati, Zerocalcare, il direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato, hanno firmato un appello all'Associazione Italiana Editori. Il fumettista romano ha deciso di rinunciare alla sua partecipazione, dichiarando che "non si condividono gli spazi con i nazisti". Anche il Comune di Roma, attraverso l'assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio, ha disertato la conferenza stampa d'apertura.

Il servizio di Agorà e l'intervista a People

In questo scenario, Agorà ha mandato in onda questa mattina un servizio sulla vicenda, intervistando Stefano Catone, editore di People, la casa editrice che ha tra i suoi fondatori Pippo Civati. People si è sempre caratterizzata per la sua linea fortemente antifascista e progressista, con pubblicazioni dedicate a temi come la lotta al fascismo, i diritti civili e l'accoglienza.

Durante il servizio, alle 8:43 del mattino, sono andati in onda alcuni dei prodotti di merchandising più noti della casa editrice: tra questi, la tote bag con la scritta "Sta rottura de cojoni dei fascisti". Ma la parola "cojoni" è apparsa oscurata, una scelta che ha fatto immediatamente discutere proprio Civati sui social.

La domanda che in molti si pongono è: si tratta di un obbligo del codice etico della Rai o di una scelta editoriale che, in qualche modo, proteggerebbe proprio i fascisti citati nella scritta? La risposta è tecnica e inequivocabile: Agorà va in onda su Rai 3 dalle 8:00 alle 9:45, in piena fascia protetta. Durante questa fascia oraria, che copre la mattina e il pomeriggio fino alle prime ore serali, la Rai ha l'obbligo di censurare le parolacce nei servizi preregistrati, indipendentemente dal contesto in cui vengono pronunciate.

Non si tratta quindi di una scelta discrezionale legata al contenuto politico della frase, ma dell'applicazione automatica delle norme sulla programmazione televisiva in fasce orarie dove potrebbero esserci spettatori minorenni. La stessa censura sarebbe stata applicata a qualsiasi parolaccia, pronunciata in qualsiasi contesto, che fosse comparsa in un servizio durante quella fascia oraria.

La storia della frase cult dell'antifascismo

La scritta sulla tote bag di People ha una genesi particolare. Nell'agosto 2018, un centinaio di migranti salvati dalla nave Diciotti della Guardia Costiera arrivarono a Rocca di Papa, vicino Roma, dopo giorni di fermo nel porto per volontà del governo Conte-Salvini e un lungo viaggio in autobus. Ad accoglierli, una manifestazione di protesta di CasaPound.

Durante la diretta del programma In Onda su La7, un residente della zona, Ivano Ciccarelli, fu intervistato e pronunciò quella frase che sarebbe diventata virale: "Questi poracci, che oltre a essersi fatti la navigata, la sosta… mo se stanno a fa' pure diec'ore de pullman, e quando arrivano qua se devono godé pure sta rottura de cojoni dei fascisti".

Le parole di Ivano divennero immediatamente un simbolo dell'antifascismo popolare. Testi Manifesti ne fece un poster, il collettivo CHEAP lo affisse per le strade di Bologna, e People, la casa editrice di Civati, ne realizzò una linea di merchandising che, appunto, ancora oggi è tra i prodotti più venduti. Sebbene, in questo caso, oscurati.

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