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Wanna Marchi ha dovuto dire di no a Mara Venier: “Eppure in Rai sono andati tutti, anche i mafiosi”

“Ci avevano invitate in un programma, ci hanno detto di declinare l’invito per le nostre situazioni penali in corso. Ma non abbiamo niente!”, si lamenta l’ex regina delle televendite. “Per noi vale il fine pena mai. Nemmeno ai mafiosi un trattamento così sulla tv pubblica”.
A cura di Giulia Turco
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Dopo l’intervista rilasciata a Belve, Wanna Marchi si stava preparando per un ritorno in Rai insieme alla figlia Stefania Nobile. Questa volta ad ospitarla sarebbe stata il salotto di Mara Vernier a Domenica In, ma all’ultimo l’intervista in programma sarebbe saltata per via dei trascorsi delle due donne con la giustizia.

L'ospitata che ha dovuto declinare a Domenica In

“Ci avevano invitate in un programma. Ci hanno detto di declinare l’invito, perché noi avevamo delle situazioni penali in corso, dei precedenti”, racconta l’ex regina delle televendite nel corso di un’intervista a Casa Pipol. “Il nostro avvocato ha chiesto una verifica e non ci sono carichi pendenti. Questo è ufficiale. La magistratura ha accertato che non abbiamo nulla! Il problema è il famoso ‘fine pena mai’”, si sfoga Wanna Marchi che dopo la docu-serie Netflix è tornata alla ribalta dei media. “Per noi è stato applicato l’ergastolo bianco. Però troveremo qualche personaggio coraggioso che si darà un programma. Stiamo ricevendo inviti da tutto il mondo, solo in Italia succede questo. Eppure in Rai io ho visto tutti, anche il figlio di un mafioso”.

Wanna Marchi e Stefania Nobile non si sono mai pentite

Nonostante una condanna a nove anni di carcere, la tele imbonitrice non ha mai mostrato alcun segno di pentimento verso le sue vittime. “Ma quali vittime? Non ci sono vittime. Sono diventati tutti ricchi con i miei soldi”, ha fatto sapere già nella serie Netflix. Il suo è diventato un vero e proprio motto: “I co*****i vanno in***i”. Wanna Marchi ha trascorso diversi anni della sua pensione in Albania, dove ha vissuto anche la figlia Stefania, impiegata nella ristrutturazione e gestione di locali notturni. Tornate in Italia, le due donne hanno realizzato il documentario per il colosso dello streaming e non chiudono nessuna porta al mondo dell'intrattenimento.

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