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Tananai a Le Iene: “Prendete tutto quello che arriva, darete una possibilità alla felicità”

Ospite de Le Iene per una puntata, Tananai ha raccontato la sua esperienza da ultimo in classifica a Sanremo trasformata in qualcosa di positivo: “Dopo anni di porte sbattute in faccia e le faremo sapere, momenti di down, le persone si sono accorte di me semplicemente perché ho esultato per essere il primo degli ultimi”.
A cura di Andrea Parrella
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La perfezione geometrica dell'ultimo Festival di Sanremo si evince anche dalla conferma della regola non scritta – inaugurata da Vasco Rossi – secondo cui il vero vincitore finisce per essere il primo in classifica. Tananai ha fatto questo, prendendosi in giro e accettando l'ultima posizione, anzi cavalcandola, forse inconsapevolmente. Il suo monologo di apertura a Le Iene era dedicato proprio all'improvvisa esplosione del suo nome nelle ore successive alla conclusione del Festival, soprattutto grazie al video pubblicato durante l'annuncio della classifica e di quell'ultimo posto, con la sua reazione entusiastica.

Il monologo di Tananai

Il cantante, ospite per una sera dello show di Italia 1, ha avuto il suo momento-monologo, una tassa quanto ineludibile nella Tv contemporanea, che se in alcuni casi oltrepassa spesso il limite della retorica alla ricerca forzata di un messaggio positivo, in questa occasione si rivela al contrario credibile. Queste le sue parole:

Sono arrivato ultimo a Sanremo e sono stato esaltato per aver esultato. Ho cantato male senza accorgermene, però mi sono divertito e quella botta di felicità non poteva cancellarla una nota sbagliata o un ultimo posto. La vita ci butta addosso tante cose impreviste, spesso dolorose, però se provi ad accoglierle anziché rifiutarle, e costruirci sopra anziché demolirle, hai fatto i primi passi per qualcosa di bello. E così l'esultanza per essere stato il migliore dei peggiori, in pochi giorni si è trasformata, è diventata sold out dei miei concerti e il primo disco d'oro. Non so se avete visto il film "Yes Man" con Jim Carey, è la storia di un uomo che accetta la sfida di dire sempre sì. Aprendosi a quello che il mondo ha in serbo per lui, comincia a vivere davvero. Io accettando stonature e stroncature e il mio ultimo posto, ho detto semplicemente di sì. Dopo anni di porte sbattute in faccia e le faremo sapere, momenti di down, le persone si sono accorte di me semplicemente perché ho esultato per essere il primo degli ultimi. Non so cosa mi aspetti in futuro e come tutti ho paura di sbagliare, non posso certo insegnarvi nulla e non sono qui per farlo. Però un consiglio mi sento di darlo perché con me ha funzionato: impegnatevi al massimo, prendete quello che arriva anche se vi colpisce in faccia, dite di sì e darete alla felicità almeno la possibilità di accadere.

La positività che lo ha premiato

Qualcosa che il cantante aveva raccontato anche in un'intervista a Fanpage.ita pochi giorni dalla conclusione di Sanremo: "Mano mano che i giorni passavano ed ero sempre più ultimo ero sereno. Mi sono detto sai cosa? meglio arrivare ultimi, perché così porterò a casa un bagaglio di esperienze e schiaffi in testa che mi faranno crescere, arriverò a casa, non saprò mai cosa vuol dire essere primo, ma il primo non saprà mai cosa vuol dire essere ultimo. È la bellezza di questo mestiere, tutto quello che succede devi essere in grado di trasformarlo in qualcosa di positivo, di creativo e sicuramente tutta questa situazione per me era benzina, sapevo che mi avrebbe dato tanto per crescere sia come artista che come persona".

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