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Perché Pippo Baudo è stato “coraggioso contro la mafia”: la sua villa saltò in aria dopo un attentato

Nel corso dei funerali di Pippo Baudo presso Militello Val di Catania, Don Giuseppe Albanese ha ricordato come il conduttore si oppose con coraggio alla mafia. Era il 1991 quando una bomba mandò in frantumi la sua villa ad Acireale.
A cura di Daniela Seclì
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Si sono tenuti mercoledì 20 agosto i funerali di Pippo Baudo presso Militello Val di Catania. Nel corso dell'omelia, Don Giuseppe Albanese ha tracciato un ritratto commovente e molto intimo del re della televisione italiana. Il sacerdote era il padre spirituale di Pippo Baudo e ha ricordato anche come si oppose con coraggio alla mafia: "Lui ha manifestato coraggio contro la mafia. Un male da estirpare". Era il 1991 quando una bomba mandò in frantumi la villa di Pippo Baudo ad Acireale.

Nel 1991 la mafia fece un attentato a Pippo Baudo

Pippo Baudo è stato tra i volti del piccolo schermo che la mafia ha messo nel suo mirino perché hanno avuto il coraggio di chiedere pubblicamente leggi più severe per combattere il fenomeno mafioso. Era il 1991, precisamente la notte tra il e il 3 novembre, quando la villa del conduttore saltò in aria. L'abitazione, che era situata nella frazione di Santa Tecla ad Acireale, esplose a causa di un ordigno artigianale. I vigili del fuoco intervennero prontamente, ma ciò che si trovarono davanti fu solo un cumulo di macerie e fiamme che sembravano quasi impossibili da domare.

La punizione per essersi espresso contro la mafia

Pippo Baudo fu punito per avere partecipato alla staffetta antimafia che fu lanciata dal Maurizio Costanzo Show e dalla trasmissione Samarcanda di Michele Santoro. Un'iniziativa nata dal brutale omicidio di Libero Grassi, l'imprenditore ucciso il 29 agosto 1991 a Palermo perché si era rifiutato di pagare il pizzo. Secondo quanto sostennero alcuni collaboratori di giustizia, la villa di Baudo fu fatta saltare proprio per questo motivo su richiesta della famiglia Nitto Santapaola. Qualche tempo più tardi, il conduttore dichiarò:

La villa l'ho rifatta. Mi sono impegnato moralmente per rifarla, perché ritenevo che fosse doveroso da parte mia. Adesso, onestamente, ci torno con molta amarezza. Le mie idee sul fenomeno mafioso le conoscete tutti, le ho sempre espresse, non mi sono tirato indietro, non mi tiro e non mi tirerò indietro.

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