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Minacce di morte ad Alice Campello e Alvaro Morata: arrestato 19enne autore dei messaggi

È stato arrestato a Malaga un ragazzo di 19 anni, autore delle minacce di morte rivolte ad Alvaro Morata e Alice Campello. I fatti risalgono allo scorso giugno, la polizia è riuscita a rintracciarlo, nonostante un iniziale depistaggio dell’adolescente.
A cura di Ilaria Costabile
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La polizia spagnola ha arrestato un 19enne dopo una serie di insulti e minacce di morte di rivolte ad Alice Campello, la moglie di Alvaro Morata. L'arresto è avvenuto a Malaga, dopo che il ragazzo aveva cercato di depistare le ricerche. Nel frattempo il calciatore spagnolo è sempre più vicino al ritorno in Italia, con il passaggio al Como: l'attaccante dovrebbe chiudere questa estate il periodo in prestito al Galatasaray, per tornare al Milan e in seguito passare nella squadra allenata da Cesc Fabregas.

Le minacce di morte ricevute da Alice Campello

Non è la prima volta che Alice Campello è nel mirino di alcuni hater che, infatti, le riversano addosso messaggi crudeli, fino ad arrivare anche a minacce di morte che, però, stavolta hanno allarmato il calciatore spagnolo, che però non aveva allertato la polizia. I messaggi minatori sono arrivati all'influencer a seguito di un evento preciso. Nella finale di Nations League contro il Portogallo, svoltasi a inizio giugno, Alvaro Morata aveva sbagliato un rigore che si sarebbe rivelato decisivo per il match a Monaco di Baviera e a seguito di questo errore si è scatenato il putiferio. La modella, infatti, ha ricevuto tramite social violente minacce di morte, si leggevano frasi come: "Ucciderò tuo marito se lo vedo per strada" o "Non lo lascerò stare un solo istante, e lo stesso vale per i bambini. Spero che nessuno sopravviva". Intimidazioni rivolte non solo alla coppia, ma anche ai bambini, che hanno messo in allerta i due giovani coniugi, da qualche mese riavvicinatisi dopo la crisi attraversata l'estate dello scorso anno.

L'arresto del 19enne a Malaga

La polizia è quindi intervenuta il prima possibile, sebbene il 19enne individuato come autore dei messaggi, abbia cercato di mettere in atto un depistaggio. Il ragazzo, infatti, due giorni dopo la finale di Nations League, si è recato alla polizia postale di Malaga per denunciare un presunto furto di identità digitale avvenuto sui social, ma alle forze dell'ordine questa versione non è apparsa convincente. Attraverso intercettazioni e analisi di altro tipo, sono state raccolte le prove necessarie per arrestarlo. Intervistato dal quotidiano El Partidazo de COPE, l'ispettore capo Andrés Romàn ha dichiarato: "Non sempre serve una denuncia formale: alcune condotte le rileviamo direttamente". 

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