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Michael J. Fox e la lotta al Parkinson: “A causa di un’infezione ho quasi perso la mano”

L’attore Michael J. Fox continua a combattere contro il morbo di Parkinson, malattia diagnosticatagli nel 1998. Di recente, la star di Ritorno al futuro è stata colpita da una grave infezione.
A cura di Stefania Rocco
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Prosegue la lotta di Michael J. Fox contro il morbo di Parkinson, malattia diagnosticatagli nel 1998. L’attore è reduce da una grave infezione a causa della quale ha rischiato di perdere la mano. “La mia mano si è infettata e l'ho quasi persa. È stato uno tsunami di sfortuna”, ha rivelato la star di Ritorno al Futuro, secondo quanto riporta TMZ. Per fortuna, il problema si sarebbe risolto in tempo per evitare all’attore conseguenze tanto drastico.

Michael J. Fox: “Sono un uomo fortunato”

La malattia, rivela l’attore, gli ha insegnato a essere grato: “Sono nato in una famiglia operaia, mamma impiegata, e papà nell'esercito per 25 anni. Rimasero stupiti dal mio desiderio di diventare attore e musicista ma mi hanno sempre aiutato, anche quando andai a Hollywood. Ho sposato la donna che ho sempre amato, ho quattro figli e vivo una vita favolosa”. Ha imparato, con il tempo, a non lasciare che sia la malattia a definirlo: “Alcuni giorni sono più difficili di altri, ma la malattia non definisce la mia persona, anzi, sono fortunato perché ho possibilità economiche che altri, con la mia stessa malattia, non hanno. Il Parkinson mi ha permesso di scoprire cosa significa essere grato, e soprattutto che la gratitudine va cercata, aiutata e sostenuta”.

L’attore di Ritorno al futuro: “Non temo la morte”

In una recente intervista, l’attore aveva dichiarato di non temere la morte: “Un giorno finirò la benzina. Un giorno dirò semplicemente: oggi non esco, no. Se ciò accadrà, lo lascerò succedere. Ho 62 anni. Sta bussando alla porta. Aarò franco, sta diventando sempre più difficile, ogni giorno è più difficile, purtroppo è così”. Aveva inoltre aggiunto che non sarebbe stato il Parkinson, alla fine, a vincerlo: “Certe cose possono diventare letali con il Parkinson come l'aspirazione del cibo e prendersi la polmonite. Tutte queste sottili cose che ti portano alla…Non si muore di Parkinson. Si muore con il Parkinson…. Non arriverò a 80 anni”.

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