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Jolanda, figlia di Ambra e Francesco Renga: “Ricatto di 10mila euro per foto di nudo che non esistevano”

Jolanda Renga ha rotto il silenzio sul ricatto ricevuto via messaggio: “Pubblicherò le tue foto nuda se tua madre Ambra Angiolini non mi pagherà 10mila euro”. La 21enne, figlia di Ambra Angiolini e Francesco Renga, ha denunciato l’accaduto e lanciato un appello: “Mi sono sentita nuda anche se le foto non c’erano. A chi si è sentita come me, rompi il silenzio e denuncia”.
A cura di Elisabetta Murina
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"Mi sono sentita nuda anche se quelle foto non c'erano". Jolanda Renga ha rotto il silenzio sul recente ricatto subito attraverso un messaggio: 10mila euro da parte di sua madre Ambra Angiolini per non pubblicare sue foto nuda. Ospite de Le Iene, la 21enne ha commentato la vicenda spiegando cosa ha provato in quel momento e lanciando un appello. Una vicenda che diventa oggi ancora più attuale, dopo la recente denuncia della giornalista Francesca Barra, che ha scoperto sue foto nuda su un sito, generate con l'intelligenza artificiale.

Nella puntata del 26 ottobre de Le Iene, Jolanda Renga ha raccontato cosa è successo esattamente e come ha ricevuto la minaccia: "Alle 19.06 un messaggio: ‘Pubblicherò a mezzanotte le foto che ho di te nuda. Dì pure a tua madre che se non riceverò 10mila euro ti rovinerò la vita". Le foto in questione non sono mai esistite, ma la 21enne ha avuto comunque la sensazione di essere "nuda": "Nuda, ora lo so, significa essere senza difese. Significa scoprire che il tuo corpo, nudo o manipolato, può diventare la tua condanna"

Jolanda Renga ha scelto di raccontare l'accaduto per lanciare un appello e aprire una riflessione sul tema: "Ho avuto paura di diventare quel ricatto, anche se le foto non c'erano. Ma se invece le avessi inviate per amore, con fiducia, nell'intimità: mi sarei dovuta vergognare?". La figlia di Ambra Angiolini e Francesco Renga si è poi rivolta direttamente a chi l'ha ricattata, nella speranza che questa persona venga fermata e invitando tutte le donne a denunciare se dovessero trovarsi in situazioni simili: "Voglio fargli sapere che la legge lo raggiungerà, è lui a doversi vergognare, perché la dignità è il miglior vestito che ho addosso e nessuno può togliermelo. Come donna, voglio dire a chi, in un giorno qualunque, si è sentita nuda e colpevole come me: non lo sei". 

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