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Il regista Michael Bay a processo: “Ha scagliato 40 piccioni contro un auto per girare un film”

Il regista Michael Bay andrà a processo con l’accusa di maltrattamento di animali, dopo aver utilizzato 40 piccioni per girare una scena di un film a Firenze, provocando la morte di uno dei volatili.
A cura di Ilaria Costabile
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Il regista Michael Bay andrà presto a processo a causa di un episodio verificatosi durante il film da lui girato a Firenze per Netflix, ovvero 6 Underground. Stando a quanto dichiarato dall'accusa, il regista avrebbe fatto scagliare 40 piccioni contro un'auto, in una scena in cui il conducente avrebbe dovuto perdere la visibilità della strada proprio a causa degli animali.

Le accuse rivolte a Michael Bay

La segnalazione dell'accaduto è arrivata da un agente della polizia municipale, che dalla finestra del suo ufficio ha assistito alla scena, girata nel centro di Firenze. L'accusa rivolta al regista è quella di maltrattamento di animali e di aver provocato la morte di uno dei piccioni, seppur in un contesto diverso a quello della scena in questione. Sarà poi necessario mettere in chiaro anche la posizione di alcuni collaboratori, a partire dal titolare dello zoo che ha portato i volatili sul set, ovvero Edoardo Martino, a cui si aggiungono un dipendente del regista, Costei Padurariu, e Giancarlo Alpini, colombofilo, potrebbero essere accusati di aver messo a rischio l'incolumità di questi animali che rappresentano una specie protetta.

La scena con i 40 piccioni

Le accuse risalgono, in realtà, al 2018 quando fu girato il film che aveva come protagonista Ryan Reynolds. La scena prevedeva che il divo alla guida dell'auto sfrecciasse nel centro di Firenze, mentre decine di uccelli gli si paravano davanti oscurandogli la visuale. L'impatto, secondo i legali, sarebbe stato particolarmente forte e secondo quanto riportato dal Corriere della Sera: "Subivano un fortissimo urto contro il proprio corpo, ruotavano su se stessi, perdevano numerose penne", la pm Christine Fumia Von Borries ha poi aggiunto: "sottoponevano in tal modo per crudeltà e senza necessità circa 40 piccioni a sevizie e comportamenti insopportabili per le loro caratteristiche etologiche". 

La risposta di Michael Bay

L'avvocato del cineasta ha rilasciato una dichiarazione in merito sostenendo: "Una produzione importante, direi monumentale, prende tutte le necessarie precauzioni in questi casi. Da convinto animalista Bay ha rispettato tutte le regole del caso". Intanto, in un’intervista a The Wrap, Bay si difende dicendo: "In trent’anni di carriera non ho mai ferito un animale". 

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