Francesca Michelon: “Stefano D’Orazio mi disse che aveva proposto una crociera per liberarsi di me”

Francesca Michelon parla per la prima volta in un lungo post su Facebook che raggela l'anima. La 40enne web designer, riconosciuta dal tribunale di Roma come figlia legittima del batterista dei Pooh Stefano D'Orazio, ha scelto di parlare perché "è stata intrapresa contro di me una guerra che va ben oltre ogni immaginabile previsione".
Il racconto
Dopo la sentenza dell'aprile scorso del Tribunale di Roma, i giudici hanno posto fine a un contenzioso durato oltre dieci anni, dando ragione alla donna grazie a una prova inconfutabile: il test del DNA. Stefano D'Orazio è suo padre biologico, senza ombra di dubbio. E il racconto che fa Francesca Michelon degli anni in cui ha provato ad avvicinarsi a Stefano D'Orazio è molto difficile:
La prima volta che ci incontrammo lui mi disse: Ringrazia tua madre se sei viva, io le avevo proposto una crociera per liberarsi di te, menomale che non ha accettato! Per me si trattava di un’uscita divertente fatta per sdrammatizzare, avevo 21 anni. Ricordo di avergli detto che lo capivo, che non serbavo rancore. Il nostro primo incontro si era concluso con grandi sorrisi e la promessa di volerci conoscere meglio, senza alcun rancore.
Il batterista dei Pooh in vita non aveva mai riconosciuto la figlia, nata da una relazione con Oriana Bolletta, già sposata con Diego Michelon. La sentenza ha fatto molto di più che svelare la paternità: ha annullato il testamento del musicista che vedeva come unica erede la moglie Tiziana Giardoni. A Francesca Michelon spetterebbe metà dell'eredità, oltre a un risarcimento di 60mila euro per il danno biologico.
"Non volevo nulla da lui, se non conoscerlo meglio"
"Lui mi diceva che gli ricordavo sua madre, una cosa che mi aveva colpita". Piccoli gesti, come l'acquisto di un computer per il suo lavoro, segni di un'attenzione paterna che però non riusciva mai a diventare costante. "Tengo a precisare che non volevo nulla da lui, se non conoscerlo meglio", sottolinea nel suo post. Ma gli incontri si fanno sempre più sporadici, fino al gelo totale dopo l'estate del 2007. L'ultima telefonata tra padre e figlia avviene nell'agosto 2007. Poi più nulla. Francesca continua a provare a sentirlo per gli auguri di Natale e Pasqua, ma senza successo. "Non mi ha mai più risposto, neppure al telefono". Il colpo di grazia arriva dalla televisione: "Mio padre disse in TV che tra i suoi più grandi rammarichi nella vita c'era proprio quello di non aver avuto figli. Quelle sue dichiarazioni erano come pugnalate".
La battaglia legale: non per soldi, per dignità
"Ho passato 3 anni ad essere mortificata", confessa Francesca. Nel 2010 decide di far recapitare una lettera tramite avvocato, ricevendo solo "l'invito a lasciar perdere". È a quel punto che scatta la decisione di intraprendere l'azione legale. "Non per soldi, non per fama ma perché, crescendo, ho compreso che un figlio non si rifiuta così", spiega. Una battaglia che le è costata insulti e accuse: "Mi sono sentita dare della approfittatrice, della parassita". Ora la vedova di D'Orazio ha fatto appello contro la sentenza, e questo ha spinto Francesca a rompere il silenzio. Nel suo post non nomina mai Tiziana Giardoni, ma il riferimento è chiaro: "La persona che oggi è contro di me è subentrata in una vicenda nata molto prima del suo arrivo nella sua vita, e che, quindi, non parla per esperienze dirette ma per sentito dire".